La crisi economica arriva anche in parrocchia e costringe i preti a fare bene i conti, guardando con attenzione a entrate ed uscite. E' successo domenica scorsa anche al parroco della chiesa San Francesco di Gela, don Vincenzo Iannì, quando, alla messa delle 10.30, ha visto che tra i banchi c'era un solo fedele. Il sacerdote ha spiegato all'unico fedele presente che non era economico celebrare la funzione perché la sua offerta non avrebbe mai coperto la spesa di energia elettrica per luci e l'amplificazione. E lo ha invitato a recarsi nella vicina Chiesa Madre, dove il rito era appena iniziato.
Non aveva fatto i conti, però, con un gruppo di fedeli, tutti dello stesso nucleo familiare, giunti poco dopo in parrocchia per partecipare alla messa di suffragio in memoria di un loro parente defunto. Quando si sono sentiti dire da don Iannì che la messa "era saltata perché all'ora fissata non c'erano fedeli" e che comunque loro ormai "erano arrivati in ritardo", sono andati su tutte le furie. Hanno protestato per il mancato rispetto della "prenotazione della messa", minacciando di denunciarlo alle autorità ecclesiastiche, cioé al vescovo. In parrocchia minimizzano. Dicono che il sacerdote avendo suggerito a quell'unico fedele di recarsi in un'altra chiesa non poteva celebrare per altri fedeli, che erano pure arrivati in ritardo.
Fonte: Ansa