
Coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, a conclusione di accurate investigazioni, personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta, guidata da Marzia Giustolisi, ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Caltanissetta dr. Francesco Lauricella, su richiesta del pm Cristina Lucchini a carico del gelese
Simone Giuseppe Morello (nella foto), nato a Gela l’8.02.1994, e residente in via Giulio Siragusa 9, in atto libero.
In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 110-112 n.4-56- 624bis, co 1 e 3 cp in relazione all’art.625 co. 1 nr.2 e 5 cp, perché, al fine di trarne profitto, in concorso con due minori, compiva atti idonei – Morello alzando la serranda, rompendo il vetro della porta finestra e introducendosi nell’abitazione di Arancio Annunziata in via Bissolati 28 ed aprendo il portone di ingresso ad uno dei due minori, il quale a sua volta si introduceva nell’abitazione; l'altro minore attendendoli come “palo” nei pressi dell’abitazione a bordo dell’auto Opel Zafira tg. BX930GJ- e diretti in modo non equivoco ad impossessarsi delle cose mobili altrui, sottraendole ad Arancio che le deteneva nella propria abitazione, non riuscendovi a causa dell’intervento delle forze dell’ordine. Con l’aggravante di avere determinato a commettere il delitto un minore di anni diciotto. Con l’aggravante di avere commesso il furto con violenza sulle cose. Con l’aggravante di avere
Caltanissetta, in data 11 aprile 2013
Le indagini in questione hanno riguardato un tentato furto in appartamento perpetrato, intorno alle ore 16:15 del giorno 11 aprile 2013, in questa via Bissolati.
A seguito di chiamata al 113, personale delle volanti, nelle immediate vicinanze dell’appartamento segnalato, notava la presenza di un giovane seduto all’interno dell’autovettura Opel Zafira targata BX930GJ, il quale veniva identificato. Durante le fasi di controllo dell’appartamento in questione personale delle volanti notava due giovani che, lanciatisi da un’altezza di circa tre metri, si davano a precipitosa fuga. Il primo giovane faceva perdere le proprie tracce, mentre il secondo veniva bloccato ed identificato per l'altro minore. A bordo dell’autovettura Opel Zafira, a seguito di perquisizione, venivano rinvenuti oggetti atti allo scasso e due telefoni cellulari.
Da elementi emersi nel corso dell’interrogatorio di garanzia effettuato in data 15 aprile 2013, il P.M. presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta (Dott.ssa Cristina Lucchini) delegava accertamenti alla locale Squadra Mobile, al fine di identificare gli intestatari delle sim poste all’interno dei due telefoni posti in sequestro.
Le laboriose indagini condotte dal personale della Squadra Mobile consentivano di accertare che una delle due sim, in particolare quella inserita nel all’interno del telefono Nokia, risultava intestata ad una donna che, da successivi accertamenti presso l’ufficio anagrafe del comune di Gela, veniva individuata nella madre di Morello Giuseppe Simone.
Ricostruiti anche tutti i contatti registrati sui telefoni, sia le telefonate che gli sms, non si aveva alcun dubbio circa il fatto che il trio aveva agito in piena complicità.
Si accertava altresì che era stato proprio il Morello ad orchestrare tutto il furto, inducendo i due còrrei, arrestati in flagranza, a perpetrare il furto a Caltanissetta, convinto che, operando fuori il centro gelese, non si sarebbe potuti risalire a loro.
A dare sostegno a quanto accertato dal personale della Squadra Mobile, si recuperava anche una relazione di servizio di personale della Polizia Penitenziaria che, in un orario compatibile con quello del furto, incrociava e riconosceva Simone Morello, poiché lo stesso in passato era stato ospite del locale Istituto penale per i minorenni, e lo notava avere il viso arrossato, come se avesse sostenuto da poco una corsa.
A seguito di quanto sopra e considerato che il Morello aveva precedenti specifici per furto e che aveva anche indotto un minore a commettere il reato in argomento, in data 16.06.2013 il Gip presso il Tribunale di Caltanissetta emetteva ordinanza di custodia in carcere a carico di Simone Morello, il quale dopo le incombenze di rito veniva associato presso la Casa Circondariale di Gela.
(Fonte: Commissariato Polizia di Gela)