
il 2 maggio scorso, il Ministero della Giustizia, su richiesta della Procura Distrettuale di Catania ha sottoposto
Giancarlo Maria Lucio Giugno (nella foto), già boss di Niscemi, 54 anni, al regime di detenzione dell’art. 41 bis o carcere duro.
La richiesta della Dda di Catania fa seguito ad una serie di ordinanze di custodia cautelare in carcere che sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, a carico degli esponenti di spicco della consorteria mafiosa “cosa nostra” e
“stidda” operanti nel territorio di Niscemi.
Si ricordano, all’uopo, l’Operazione di Polizia denominata “
Rewind”, allorquando, in data 15.02.2013, personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Niscemi, eseguiva a carico del Giugno ed altri 9 soggetti appartenenti a cosa nostra nr. 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse in data 06.02.2013 dal Gip presso il Tribunale di Catania dott. Alessandro Ricciardolo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.
Nella circostanza Giugno Giancarlo e gli altri arrestati rispondevano quali mandanti e concorrenti morali, per essersi riuniti in un covo sito nelle campagne tra Acate e Niscemi, e aver deciso e progettato, l’omicidio di Roberto Bennici esponente, o ritenuto tale, del clan rivale dei Russo. Accusa aggravata dall’art. 7 l. 203/1991, avendo commesso il fatto al fine di agevolare la realizzazione degli scopi dell'associazione mafiosa
"cosa nostra".
Altro duro colpo alla consorteria mafiosa niscemese veniva inferto in data 22.04.2013, Operazione di Polizia denominata “Colpo su colpo”, quando personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Niscemi eseguiva nr. 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse in data 10.04.2013 dal Gip presso il Tribunale di Catania dott. Luigi Barone su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sempre a carico del Giugno + altri 7 appartenenti alle consorterie mafiose tra cosa nostra e stidda, tra cui il noto Giuseppe Madonia inteso
Piddu.
Nella circostanza la Dda di Catania e la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta riuscivano a dare soluzione ai numerosi omicidi e tentati omicidi oggetto di una feroce faida scoppiata tra le due consorterie mafiose rivali, cosa nostra e stidda, che iniziava nel luglio del 1991 con l’assassinio di Paolo Nicastro e culminava, nel ottobre del 1991, con l’omicidio di Totò Campione, in uno spietato, appunto, “Colpo Su Colpo”.
Giancarlo Giugno, che attualmente è detenuto presso il Carcere “Bicocca” di Catania, verrà quindi trasferito presso struttura idonea carceraria per detenuti in regime di 41 bis.
L’arresto di Giugno e di altri esponenti di spicco della consorteria mafiosa di
cosa nostra niscemese consente di proseguire quell’azione costante di liberazione dalla presenza mafiosa nella città di Niscemi e infonde coraggio negli operatori economici della cittadina nissena, che, una volta per tutte, potranno coalizzarsi per contrastare efficacemente il racket delle estorsioni, costituendo una associazione antiracket ed antiusura, con il supporto di tutte le forze dell’ordine e delle principali istituzioni.
(Fonte: Squadra Mobile – Sco – Questura di Caltanissetta)