
Nella giornata di ieri, agenti della sezione investigativa, diretta dal dott. Giuseppe Pontecorvo, hanno tratto in arresto
Cristian Catalano (a sinistra nella foto), nato a Gela il 18.04.1986, e
Danilo Radosta (a destra nella foto) nato a Gela il 26.04.1985, poiché, in concorso, colti in flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
In particolare, da qualche giorno, personale in borghese monitorava un’abitazione di via Lisia, nella piena disponibilità degli odierni arrestati, poiché si riteneva potesse essere possibile luogo di spaccio.
In effetti, nella tarda serata di ieri, giungeva sul posto un’autovettura modello Smart intestata ed in uso a Radosta, soggetto noto a questi uffici poichè con precedenti specifici, su cui viaggiavano quest’ultimo e Catalano. Nella circostanza, i due giovani scendevano dal veicolo e si introducevano proprio all’interno dell’abitazione in questione.
Trascorsi alcuni minuti, riuscivano dal portone principale e Catalano, alla vista degli agenti, con un gesto repentino, si disfaceva di un involucro in cellophane, prontamente recuperato dalla polizia. Costatato che la sostanza contenuta all’interno dello stesso involucro era dello stupefacente del tipo hashish, successivamente risultata del peso di grammi 17,8 circa, la polizia procedeva alla perquisizione personale di entrambi i soggetti.
La successiva perquisizione all’interno dei locali dell’abitazione, consentiva di rinvenire, celata all’interno di un cassetto della credenza posta all’interno del vano soggiorno, un bilancino di precisione ed altro stupefacente, in particolare: un involucro in cellophane con all’interno della sostanza stupefacente del tipo Hashish del peso di circa 14 grammi e due involucri in carta stagnola contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di circa 6 grammi.
Alla luce di quanto sopra, Catalano e Radosta venivano tratti in arresto e condotti presso gli uffici del Commissariato per gli adempimenti specifici.
RADOSTA Danilo nominava quale suo difensore di fiducia l’avvocato Francesco Enia del Foro di Gela mentre Catalano l’avvocato Gaetano Smecca del foro di Gela.
Su disposizione del P.M., gli arrestati venivano condotti presso le rispettive abitazioni e posti in regime di custodia domiciliare a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.
(Fonte: Commissariato di Polizia di Gela)