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notizia del 06/07/2012 - messa in rete alle ore 09:50:17
NICOSIA (En), taglieggiavano due ditte catanesi: due pregiudicati arrestati dai Carabinieri a Manfria (Gela) e nel Messinese

Nella mattinata di ieri, giovedì, nella frazione Marchesane del Comune di Terme Vigliatore (Me) e nella contrada Manfriadel Comune di Gela, i Militari della Compagnia di Nicosia (En), collaborati da quelli della Compagnia Carabinieri Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e del Reparto Territoriale di Gela hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nicosia nei confronti di Michele Fiorenza (nella foto a sinistra), nato a Gagliano Castelferrato (En) il 25.06.1965, ivi residente in via Picone,1, coniugato pluripregiudicato, giostraio, senza fissa dimora e Salvo Anfuso (nella foto a destra), nato a Leonforte (En) il 21.09.1987, residente in Gagliano Castelferrato (En), via Giolitti, 37, celibe, incensurato, pastore, tutti e due ritenuti responsabili di tentata estorsione in concorso.

Tale provvedimento è nato da una complessa attività d'indagine iniziata dal Nucleo operativo e radiomobile nel giugno scorso, diretta dal Cap. Michele Monti, comandante la Compagnia, che ha permesso di appurare che gli arrestati, dal mese di aprile scorso, presentandosi più volte nel cantiere edile impegnato nel consolidamento di una parete rocciosa del Castello Comunale di Gagliano Castelferrato, esigevano dalle due ditte, una di Acireale (Ct) e l’altra di Maletto (Me), entrambe impegnate nei lavori di consolidamento l'assunzione di tre persone, attualmente in corso di identificazione, pur non presentando queste la qualifica di operaio rocciatore necessaria per instaurare il rapporto lavorativo, minacciando più volte di un danno ingiusto gli operai presenti nel cantiere ed i proprietari della ditta.

I militari eseguivano altresì perquisizioni domiciliari e veicolari durante le quali venivano rinvenuti elementi utili al prosieguo indagini. Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro. I fermati, espletate le formalità di rito, venivano tradotti il Fiorenza presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi (Me) e l'Anfuso presso la Casa Circondariale di Gela, così come disposto dalla Procura Nicosia. L'attività d'indagine è tuttora in corso, al fine di acclarare ulteriori responsabilità in capo ad altri soggetti, parte in corso di identificazione, nonché di scongiurare che tali condotte, estremamente antisociali e particolarmente afflittive per le persone offese dal reato per cui si procede, vengano portate ad ulteriori conseguenze ovvero si reiterino contro altre imprese impegnate in lavori pubblici nella giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Nicosia.
(fonte: Compagnia Carabinieri di Nicosia – En)
 
Autore: Redazione Corriere di Gela
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