
Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio, la procura della repubblica di Gela ha concluso le indagini, delegate alla sezione di polizia giudiziaria aliquota della polizia municipale, avviate su decine di allacci di utenze pubbliche illegittimamente effettuate su immobili abusivi.
Sono stati così notificati avvisi di chiusura indagini per il reato di false attestazioni a pubblico ufficiale di cui all’art. 483 del codice penale a 21 persone tra cui un tecnico che ha redatto tutte le ‘perizie giurate’ oggetto degli accertamenti.
Per attivare le utenze pubbliche presso gli immobili abusivi, in violazione di quanto stabilito dall’art 48 del Dpr 380/2001, l’interessato presentava istanza al gestore del servizio nella quale dichiarava che l’immobile era esistente alla data del 31 gennaio 1977. All’istanza veniva allegata una perizia giurata in cui si dava atto che l’immobile era di vecchia costruzione ed attestato che l’immobile non aveva subito dopo il 30 gennaio 1977 interventi di ampliamento, ricostruzione o ristrutturazione o che in ogni modo avrebbero richiesto una concessione edilizia.
In realtà dagli accertamenti è emerso che gli immobili erano stati costruiti dal 2004 in poi ed erano privi di permesso di costruire, quindi abusivi ed inoltre non condonabili. Non era dunque possibile fornire gli immobili stessi dei servizi di acqua, luce e gas.
Gli allacci irregolari sono stati possibili grazie al fatto che gli enti gestori non effettuavano i dovuti controlli e sopralluoghi, limitandosi a recepire le domande e le perizie giurate rivelatesi false.
Nel mese di luglio del 2011, durante la fase delle indagini, il Comune di Gela ha emanato l’ordinanza sindacale n 627/2011 in base alla quale i soggetti erogatori di servizi pubblici, (Energia Elettrica, Gas e Acqua), in caso di richiesta di allaccio con dichiarazione di realizzazione immobile ante 30 gennaio 1977, debbono sospendere la pratica di allaccio inviando all'ispettorato Tecnico dell'ufficio Urbanistica del Comune di Gela i dati dell’immobile e la documentazione del privato e dar corso all'allaccio richiesto solo dopo che, trascorsi 30 giorni, non abbiano ricevuto diniego all'allaccio dall’amministrazione comunale.
(Fonte: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela)