Gli agenti della squadra mobile di Caltanissetta, unitamente ai colleghi di Enna, hanno eseguito nella decorsa notte due ordinanze di custodia cautelare emesse dai giudici delle indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella e Carlo Ottavio De Marchi, a conclusione di complesse indagini dirette e coordinate dalla Procura della repubblica – Dda di Caltanissetta, (procuratore agg. Domenico Gozzo, sost. proc. Gabriele Paci ed Edoardo De Santis), nei confronti dei seguenti soggetti, appartenenti all’associazione a delinquere di stampo mafioso di di Gela,
Nunzio Cascino (a sinistra nella foto), nato a Gela, 43 anni, pluripregiudicato mafioso, attualmente detenuto per altra causa e
Gabriele Giacomo Stanzù (a destra nella foto), nato a Capizzi, 51 anni, pluripregiudicato mafioso, residente a Valguarnera Caropepe (En), di fatto domiciliato in C.da Bosco, agro di Aidone (En).
Le indagini hanno permesso di ricostruire due gravi eventi delittuosi commessi da pericolosi esponenti del clan Emmanuello di
cosa nostra di Gela.
Il Cascino è stato arrestato in relazione al delitto di omicidio aggravato, realizzato in concorso con Carmelo Billizzi, Crocifisso Smorta e Davide Emmanuello (per queste posizioni non viene allo stato richiesta custodia cautelare), cagionava la morte di Nunzio Rolletto, pastore gelese, omicidio deciso da Davide Emmanuello, membro di spicco dell’associazione mafiosa
cosa nostra di Gela, poiché il Rolletto era ritenuto colpevole di aver, in passato, tradito la fiducia di Angelo Emmanuello (zio di Davide ucciso da appartenenti alla contrapposta associazione mafiosa denominata
stidda).
Il delitto è stato compiuto con l’aggravante di aver agito con premeditazione, nonché avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche dell’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra e con la finalità di agevolarla, posto che l’omicidio di Rolletto Nunzio veniva programmato ed eseguito poiché ritenuto avverso al sodalizio in conseguenza del pregresso “tradimento”. Il fatto avveniva a Gela il 16 gennaio 1993.
Lo Stanzù è stato invece arrestato in relazione al delitto di omicidio aggravato, realizzato in concorso con Carmelo Billizzi, Daniele Emmanuello, quest’ultimo deceduto, oltre che con altri soggetti in corso di identificazione, di Franco Saffila, operaio trattorista, avvenuto in agro di Aidone il 29 settembre 1998, all’indirizzo del quale venivano esplosi numerosi colpi di fucile che lo attingevano al capo provocandone il decesso.
In particolare lo Stanzù agiva prima quale istigatore, poi partecipava alla fase organizzativa dell’omicidio, fornendo ai correi incaricati di eseguire materialmente l’omicidio il necessario supporto logistico, reperendo le armi ed il relativo munizionamento e comunicando loro le notizie sulla persona del Saffila nonché sui suoi spostamenti nel corso della giornata in cui venne eseguito il delitto.
(Fonte: Squadra Mobile Questura di Caltanissetta)