I carabinieri del Reparto territoriale di Gela, durante le prime ore di questa mattina, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, responsabili del reato di incendio aggravato in concorso perché, al fine di ottenere il risarcimento del danno da parte della società assicuratrice, avevano provocato l’incendio dell’attività commerciale, sita nella frequentatissima zona di Capo Soprano, denominata “Hi-tech Cafè”, destando grave allarme sociale.
Il mandante era il proprietario, che la notte del 31 maggio scorso si era fatto incendiare il locale da un complice al quale aveva lasciato le porte aperte per agevolargli il compito.
L’indagine, coordinata dalla procura della repubblica di Gela, ha consentito di collocare l’evento delittuoso fuori da ambiti di crimine organizzato e di ricondurre le ragioni del gesto all’intento del gestore dell’esercizio pubblico di incassare il risarcimento del danno dalla società assicuratrice.
L’episodio dell’incendio dell’Hi-tech Cafè, infatti, qualora non se ne fosse scoperta la vera natura, poteva passare per l’ennesimo tentativo di imposizione, da parte di una riorganizzata criminalità gelese, della “messa In regola” di un commerciante riottoso, interpretazione questa idonea ad accrescere allarme sociale e al contempo a danneggiare l’immagine della città.
I due arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Caltagirone.
(Fonte: Comando Reparto territoriale Carabinieri di Gela)