Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Gela hanno proceduto all’arresto di Salvatore Argintieri, gelese classe ’78, responsabile di evasione dagli arresti domiciliari.
Sono da poco trascorse le 14.00, una donna segnala al 112 l’aggressione appena subita insieme al marito all’interno della loro abitazione a Gela in via Amalfi, ad opera di un vicino di casa in stato di forte agitazione. Immediato l’intervento di una pattuglia di Carabinieri che, dopo aver tranquillizzato le vittime dell’aggressione, constatava l’effettiva rottura di una porta-finestra da cui l’aggressore si sarebbe introdotto all’interno dell’abitazione.
A questo punto, il sopralluogo e la preliminare ricostruzione raccolta dalle vittime, consentiva di comporre la dinamica degli eventi e individuare in Salvatore Argintieri, 33enne gelese sottoposto al regime degli arresti domiciliari, il responsabile del gesto criminoso: ore 13.30, Argintieri – che dimora nello stesso condominio dei coniugi aggrediti – raggiunge una prima volta l’abitazione dei vicini contestando al padrone di casa l’aver parcheggiato il ciclomotore dinanzi il portone d’ingresso del condominio.
Ricevuta rassicurazione dal proprietario del motorino che si faceva carico di spostare immediatamente lo scooter, l’Argintieri si allontana lasciando credere ai vicini di casa stesse tornando a casa. In realtà Argintieri, eludendo nuovamente il regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto, raggiunge la rampa di scale secondaria posta all’interno dell’area cortiliva condominiale, con un balzo guadagna il balcone della coppia, manda in frantumi la porta finestra e aggredisce con calci e pugni i vicini di casa.
Seguiranno minuti di panico considerato che, all’interno dell’abitazione, con i coniugi aggrediti, vi erano i loro 5 figli minori. Lasciato sfogare l’Argintieri, la donna aggredita riesce a chiamare il 112. I militari raggiungevano immediatamente l’Argintieri all’interno della propria abitazione, dove gli contestavano la consumata evasione prima di tradurlo presso il carcere di Caltagirone.
(Comando Reparto Territoriale Carabinieri di Gela)