A seguito di ispezione eseguita in data 25 luglio 2011, nell’area della nuova discarica controllata – isola 32 - della Raffineria di Gela, in esecuzione ad un decreto del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gela Lucia Lotti, i Militari della Guardia Costiera di Gela, coadiuvati dal Nucleo Speciale d’Intervento di Roma, hanno proceduto, d’iniziativa, al sequestro di P.G. della vasca n. 4 insistente in tale area classificata di categoria 2-C (tossici-nocivi), contenente rifiuti speciali pericolosi e utilizzata anche per lo stoccaggio di rifiuti di amianto.
Un anno fa (agosto 2010) erano partiti i primi accertamenti sulla natura e caratteristiche dei rifiuti stoccati nell’area e del percolato ed era stato riscontrato, fra l’altro, che il telo di copertura dei rifiuti di amianto stoccati nella vasca n. 4 era lacerato in più punti e i
big bags contenenti i rifiuti erano squarciati e dunque senza protezione dagli agenti atmosferici, con conseguente possibilità di dispersione aerea, trattandosi di materiale disgregato e volatile per effetto delle sollecitazioni termiche e le movimentazioni. Dagli esami di laboratorio è emerso che si tratta di una varietà di amianto denominata
amosite.
Proprio per la pericolosità per la salute pubblica delle fibre di amianto ove disperse in atmosfera ed inalabili, la normativa prevede precise ed inderogabili cautele per il deposito dei rifiuti contenenti amianto, tra cui la copertura del materiale a perfetta tenuta.
Nel caso di specie risultano stoccati nella vasca n. 4 circa 7 tonnellate di rifiuti di amianto, conferiti nel corso degli anni novanta.
A seguito dei recenti accertamenti, così come riscontrato anche un anno fa, sono emerse violazioni alle prescrizioni imposte della normativa in materia di smaltimento di rifiuti di origine asbestosa: il telo di copertura dell’area è risultato squarciato e alcuni sacchi di contenimento del materiale aperti.
Conseguentemente sono stati ipotizzati i reati del codice dell’ambiente nei confronti di Bernardo Casa - Amministratore Delegato della Raffineria di Gela S.p.a.; Rosario Orlando - Responsabile S.O.I. 5 della Raffineria di Gela S.p.a., nel cui ambito ricade l’area delle discariche di Isola 32; Aurelio Faraci- Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione della Raffineria di Gela S.p.A.; Biagio Genna - Capo Reparto Distribuzione Fluidi e C.O.S. SOI 5 dell’area delle discariche Isola 32 della Raffineria di Gela S.p.a.
La vasca sequestrata è stata affidata in giudiziale custodia alla stessa Raffineria di Gela con autorizzazione ad accedervi per l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza del sito.
(Fonte: Comando Guardia Costiera – Capitaneria di Gela)