A seguito di indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Gela Lucia Lotti e condotte da Militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gela, coordinati dal Capitano di Fregata Rosario Loreto, sono stati inoltrati avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di: Bernardo Casa (Amministratore delegato della Raffineria di Gela Spa), Battista Grosso (ex Ad della Raffineria di Gela Spa), Salvatore Lo Sardo (responsabile Mov. e Sped. e del Parco Generale Serbatoi) e Aurelio Faraci (responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione), per reati di falso per induzione e omissione di cautele contro disastri o infortuni sul lavoro a vario titolo contestati.
In particolare, il 15 ottobre 2010, nel corso di verifiche all’impianto antincendio del pontile principale disposte dalla Commissione locale di collaudo, era emersa la presenza di tracce di idrocarburi nell’acqua di mare utilizzata per l’esercitazione antincendio.
Attraverso gli accertamenti immediati dei militari della Capitaneria di Porto per risalire all’origine degli idrocarburi presenti nell’acqua spruzzata dalle pompe antincendio, si è scoperto un collegamento in corrispondenza del bittone di levante, tra la linea antincendio e il fascio di tubazioni, correnti lungo il pontile principale del porto isola, che consentono la movimentazione degli idrocarburi tra le navi cisterna e i serbatoi di stoccaggio del petrolchimico, e viceversa.
Tale interconnessione, destinata a velocizzare lo spiazzamento del prodotto dalle linee, è risultata in contrasto con le norme di sicurezza (UNI EN 10779) alle quali fa riferimento la Raffineria di Gela Spa. La stessa interconnessione, infatti, crea una situazione di pericolo in caso di eventuale incendio: l’uso di acqua con presenza di tracce di idrocarburi, se utilizzata per spegnere lo stesso incendio, avrebbe potuto favorire il propagarsi dello stesso o, quantomeno, renderne più difficile l’estinzione.
I responsabili tecnici della Raffineria, allo scopo di ottenere il collaudo della linea antincendio avevano fornito dichiarazioni, poi risultate false, riguardo all’isolamento totale della stessa da altre linee e servizi e la conformità alle norme UNI EN 10779.
La Commissione locale, che in un primo tempo aveva collaudato l’impianto, ha disposto l’immediata disconnessione della linea antincendio dalle tubazioni dei prodotti idrocarburici.
Dopo tale provvedimento sono stati eseguiti i lavori di disconnessione e di adeguamento degli impianti da parte della Raffineria di Gela ed è stato così possibile giungere al regolare collaudo della linea antincendio.
(Fonte: Comando Guardia Costiera – Capitaneria di Gela)