Ieri, mercoledì 24, alle ore 11,30 circa, personale della Squadra Mobile di Caltanissetta e dei commissariati p.s. di Gela e Niscemi, nel corso di un servizio di p.g. finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope disposto dal Questore dr. Filippo Nicastro, avendo fondato motivo di ritenere che presso l’azienda agricola sedente in c.da feudo nobile agro di gela, di pertinenza di Sebastiano Montalto, Niscemi, 32 anni di Niscemi, e il padre Giovanni, 55 anni, entrambi braccianti agricoli ed incensurati, potessero trovarsi sostanze stupefacenti o psicotrope, hanno effettuato una estesa perquisizione della nella proprietà dei Montalto, costituita da una casa rurale ed un magazzino precario, nonchè di circa mq. 14.000 di serre per la coltivazione di primizie.
La perquisizione è stata allargata all’interno di una serra della capienza di 2000 mq circa, adiacente a quella di proprietà di Montalto Sebastiano. Questi spontaneamente ha dichiarato di essere l’usufruttuario, in quanto concessa in affitto, e che aveva coltivato una piantagione di fagiolino, circostanza, quest’ultima, risultata falsa, in quanto venivano invece rinvenuti residui di una estesa piantagione di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, già precedentemente raccolta.
Nonostante ciò, sono state rinvenute numerose parti di piante essiccate, per un peso complessivo di quasi dieci kilogrammi; veniva inoltre recuperato un piccolo quantitativo di campioni di semi, pari al peso di gr. 14,2 della predetta pianta stupefacente, disseminato all’interno di tutta l’area della serra, presumibilmente caduto nel terreno all’atto della raccolta della “marijuana” e posto in sequestro quale corpo di reato di detenzione e produzione ai fini dello spaccio di “marijuana”. Il padre, Giovanni Montalto, ha dichiarato d’essere l’affittuario della serra in argomento e che l’aveva coltivata al fine di ricavarne droga sulla cui destinazione non ha voluto dichiarare alcunchè.
La sostanza posta in sequestro successivamente è risultata positiva al narco-test di tipo cromatico, eseguito a cura di personale del gabinetto della polizia scientifica, che ha curato anche i rilievi video dell’area interessata alla coltivazione di marijuana, al fine di rilevare che in effetti tutta la serra succitata era adibita alla coltivazione e alla produzione di “marijuana” e che la cannabis era stata da poco raccolta nella maturità, tanto che l’ inflorescenza delle piante aveva disseminato i suoi semi.
Pertanto, stante la rilevante quantità di stupefacente rinvenuta e sequestrata, che lascia presupporre l’elevata quantità prodotta e verosimilmente commercializzata, si è proceduto all’arresto dei due Montalto. Entrambi gli arrestati hanno nominato come loro difensore di fiducia l’avvocato Ennio Adamo, del foro di Caltagirone. Indagini sono in corso per identificare la filiera di soggetti coinvolti nel traffico di stupefacenti in parola.
Dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Caltagirone a disposizione del sostituto procuratore della repubblica del Tribunale di Gela, dott.ssa Elisa Calandrucci.
(Fonte: Squadra Mobile Questura di Caltanissetta)