I Carabinieri di Gela, a conclusione di una complessa indagine, hanno tratto in arresto due periti chimici della Provincia Regionale di Caltanissetta, addetti al Settore Territorio e Ambiente, responsabili di concussione nei confronti di un imprenditore gelese, titolare di un impianto di riciclaggio di rifiuti.
Il blitz dei Carabinieri é stato reso possibile dalla tempestiva collaborazione dell'imprenditore che aveva già denunciato ai Carabinieri l'esplicita richiesta di denaro dei due impiegati della Provincia fatta per evitargli di incorrere in una denuncia penale. Si tratta di
Giovanni Sapienza (a sinistra nella foto), originario di Catania, 45 anni, e di
Crocifisso Iudice (a destra nella foto), gelese di 49 anni (a destra nella foto).
Nei giorni scorsi, i due periti, che, da anni, per la loro competenza, insieme effettuavano ispezioni a diverse ditte edili e cave del comprensorio, per verificare come queste smaltissero i rifiuti in generale e le loro emissioni in atmosfera, si sono recati presso la ditta dell'imprenditore concusso e avendogli contestato alcune violazioni penali che avrebbero potuto comportare la denuncia alla Procura di Gela gli hanno, altresì, dapprima in modo generico e subito dopo, in modo sempre più esplicito, fatto capire che se avesse versato una mazzetta da € 500.00 avrebbero potuto trovare la soluzione per evitargli qualsiasi problema.
Ma l'imprenditore, già vessato per il passato anche dal locale sodalizio mafioso della
Stidda, quest'ulteriore richiesta non l'ha tollerata ed ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri perché lo aiutassero.
In questo modo, concordando con i suoi aguzzini l'appuntamento, avvenuto presso gli uffici della Provincia di Gela, in una giornata festiva, in cui quegli uffici sarebbero dovuti essere vuoti, ha consegnato le banconote richieste ed in cambio ha ottenuto la documentazione attestante che presso la sua ditta l'ispezione era stata del tutto regolare.
Tuttavia, questa volta, uscito l'imprenditore, in quegli uffici sono piombati i Carabinieri che, con una fulminea azione, hanno rinvenuto le banconote che erano state debitamente fotocopiate e già occultate all'interno di un cassetto di uno dei due impiegati e sulla scrivania la documentazione, poco prima, rilasciata in copia all'imprenditore attestante la regolare ispezione effettuata.
In un cestino, inoltre, in mille pezzi, i militari hanno trovato il verbale attestante l'esito irregolare dell'ispezione che avevano redatto in un primo momento a carico del malcapitato imprenditore e che avevano paventato di inviare alle Autorità competenti se non avesse versato la somma richiesta.
Ora sono in corso accertamenti tesi a verificare se quell'episodio sia estemporaneo o simili modalità e richieste siano avvenute anche per altre ditte ispezionate nel bacino meridionale del nisseno.
Il blitz é stato denominato "Dolcetto con scherzetto" .