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notizia del 08/04/2011 - messa in rete alle ore 14:43:19
GELA, avvisi di garanzia per false attestazioni a funzionario Registro Navale e dirigente società salvataggi

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gela, Dott.ssa Lucia Lotti, a chiusura delle indagini condotte da Militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gela, guidati dal Capitano di Fregata Rosario Loreto, ha emesso due avvisi di garanzia destinati rispettivamente a Vito Biondo, 68 anni, residente a Palermo, ex dirigente della sede gelese della Società Siciliana Salvataggi di Palermo, concessionaria del servizio di rimorchio nel porto e nella rada di Gela, e Ignazio Gucciardi, 55 anni, residente a Siracusa, ex funzionario della sede di Augusta (SR) del Registro Italiano Navale, ente tecnico esercente un servizio di pubblica necessità. I due sono accusati di aver posto in essere con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo in concorso tra loro, false attestazioni, finalizzate al rilascio di certificati di idoneità alla navigazione dei rimorchiatori Capo Soprano e Geloso da parte della Capitaneria di Porto di Gela. I falsi prodotti attestavano come effettivamente e positivamente eseguite ispezioni tecniche alla carena e all’asse porta elica delle due unità navali predisposti ad hoc dall’Ing. Ignazio Gucciardi, Funzionario del Registro Italiano Navale, in assenza di qualsiasi visita e controllo. Le false attestazioni sono state poi presentate alla Capitaneria di Porto da Vito Biondo, inducendo in errore i pubblici ufficiali sulla ricorrenza dei presupposti, ottenendo così l’emissione di quattro diversi atti pubblici ideologicamente falsi costituiti da certificati di idoneità alla navigazione rilasciati ai rimorchiatori Capo Soprano e Geloso. Il contesto in cui operavano i due rimorchiatori, il porto isola di Gela, nonché il delicato servizio cui gli stessi erano adibiti, il rimorchio a favore di navi con a bordo merci pericolose, erano suscettibili di possibili gravi ripercussioni, sulla sicurezza della navigazione e quindi della pubblica incolumità. Ai due indagati sono stati contestati il falso ideologico, il falso per induzione e l’impiego di navi non abilitate alla navigazione per carenza dei requisiti di navigabilità. I fatti contestati sono stati messi in atto tra il maggio del 2006 e aprile 2010. br> (Fonte: Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gela)
 
Autore: Redazione Corriere di Gela
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