La scorsa notte, agenti del Commissariato di P.S. Gela e della Squadra Mobile di Caltanissetta, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Gela dott.ssa Veronica Vaccaro, su richiesta della Procura Repubblica dello stesso Tribunale, nella persona del Sostituto Procuratore dr. Vittorio Nessi, che accoglieva le risultanze investigative compendiate nelle comunicazioni notizie di reato redatte dai citati Uffici, ha tratto in
Angelo Ognisanto (nella foto), nato a Gela il 29.11.1961, sorvegliato speciale di P.S. in quanto ritenuto responsabile: del reato punito e previsto dagli artt. 56, 629, c.p., art 7 L. 575/65 ovvero tentata estorsione nei confronti di un commerciante del centro storico, commesso in Gela il 17.1.2011, e del reato punito e previsto dagli artt. 56, 629, c.p., art 7 L. 575/65, ovvero tentata estorsione nei confronti di un commerciante del centro storico, commesso in Gela il 10.2.2011.
In particolare, nel pomeriggio del 17 gennaio 2011, personale dipendente, nel corso di servizi finalizzati al controllo del territorio, notava che l’Ognisanto, soggetto conosciuto in quanto pluripregiudicato e gravato dal provvedimento della sorveglianza speciale, entrava con fare circospetto all’interno di un esercizio commerciale, uscendone poco dopo; pertanto, il commerciante veniva invitato presso il Commissariato di Gela al fine di chiarire le ragioni della “visita” dell’Ognisanto.
Lo stesso, ammetteva di aver ricevuto, in data 17 gennaio 2011, la “visita” di una persona a lui sconosciuta che, dopo averlo fatto appartare in una saletta annessa al locale, definendosi appartenente all’organizzazione criminale denominata “Cosa Nostra” gli avanzava la richiesta di € 5.000; a seguito delle rimostranze fatte dal commerciante riduceva la richiesta a € 2.000, ribadendo che se teneva alla sua incolumità doveva pagare; detto ciò, si allontanava. Venivano, inoltre, acquisite le immagini estrapolate dal sistema di video sorveglianza installato all’interno del locale, la cui visione consentiva e confermava quanto riferito dal commerciante.
In data 14 febbraio 2011, il commerciante veniva nuovamente escusso al fine di conoscere se l’Ognisanto si fosse di nuovo presentato presso il suo locale; il titolare, confermava di aver ricevuto una nuova richiesta da parte dello stesso, intorno alle ore 19.00 del 10 Febbraio 2011; questa volta veniva avanzata la richiesta di € 500; in questa seconda occasione, l’Ognisanto, minacciava il commerciante dicendo che se non avesse pagato avrebbe mandato qualcuno a fargli danno.
Ognisanto Angelo, che annovera precedenti specifici per associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni, estorsione aggravata in concorso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, dopo le formalità di rito e’ stato associato presso la casa circondariale di Caltagirone a disposizione dell’Autorità procedente.
(Fonte: Commissariato di Polizia di Gela)