Sono state estese dal litorale Agrigentino sino a quello Ragusano le ricerche in mare di Nunzio Incardona condotte dai Carabinieri con l'ausilio di due elicotteri del nucleo elicotteri Carabinieri di Palermo, due squadre cinofili dei Carabinieri di Palermo specializzate per la ricerca di persone ed il nucleo sommozzatori Carabinieri di Messina.
Le operazioni di ricerca, il cui esito è tutt'ora negativo, hanno nuovamente interessato l'area di C/da Spinasanta (dove sarebbe avvenuto l'ultimo avvistamento), il letto e gli argini del canale Valle di Priolo (che costeggia il perimetro esterno della raffineria) sino alla foce in mare, dove particolare attenzione è stata rivolta, nei pressi dell'arenile, alle dune di sabbia, ai depositi di detriti e alle folte macchie di vegetazione.
Decisivo per individuare la zona d'interesse il cambiamento dell'origine dei venti che, soffiando negli ultimi giorni da ponente, avrebbe indotto le correnti marine verso il litorale Ragusano. Impiegati nelle operazioni due elicotteri del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Palermo, uno di dimensioni più piccole utilizzato in mare e dotato di attrezzatura per l'atterraggio sullo specchio d'acqua, costantemente collegato in assetto dinamico con l'unità navale dei Carabinieri di Gela utilizzando metodi già adottati per la ricerca dei dispersi in seguito all'alluvione di Giampilieri, l'altro invece impiegato allo scopo di monitorare dall'alto tutta l'area di terra emersa per un raggio di 10 km circa dal punto dove avrebbe fermato l'auto il disperso.
Proprio quest'ultimo velivolo, in stretto contatto con le unità cinofile e gli altri mezzi dell'arma impiegati al suolo al fine di segnalare ogni eventuale avvistamento, ha operato ad una decina di metri dal suolo per verificare la presenza di qualsiasi elemento estraneo nella folta vegetazione e nei numerosi canneti presenti lungo gli argini dei canali e lungo arenile per una estensione di 30 km circa.
I sommozzatori, a causa delle scarse condizioni di visibilità dell'acqua resa torbida dalle correnti, nella prima fase delle ricerche hanno ristretto il campo di ricerca ai letti e agli argini dei canali che convergono in mare, senza però notare nulla di nuovo rispetto alle ricerche precedentemente condotte spostandosi poi in tarda mattinata nell'area prossima alla foce e al pontile della Raffineria. Unità cinofile specializzate per la ricerca di persone e sub continueranno poi le ricerche all'interno dei folti canneti presenti ai margini del canale Valle di Priolo e lungo l'arenile compreso tra Manfria e Scoglitti.
(Fonte: Comando Reparto Territoriale Carabinieri di Gela)