A conclusione di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, nella giornata di ieri, personale del gruppo Catturandi della Sezione Criminalità Organizzata di questo Ufficio, nel corso di una operazione di polizia giudiziaria, ha arrestato nella giornata di ieri Giovanni Aloisio (nella foto), nativo di Misilmeri (Palermo), 46 anni, rintracciato nel comune di Casteldaccia (Pa), mentre si trovava in una pubblica via.

L'Aloisio si era reso già irreperibile poiché sfuggito all'arresto nell'ambito dell'operazione “Redde rationem”, in quanto colpito da ordinanza di custodia cautelare emessa in data 30 novembre 2010 dal Gip del Tribunale di Caltanissetta Dr. Lirio Conti, su richiesta della Dda di Caltanissetta.

Lo stesso dovrà rispondere del reato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver concorso nelle attività dell'associazione mafiosa denominata cosa nostra e nel perseguimento dei suoi interessi, mettendo in modo continuativo a disposizione di esponenti di rilievo di detto sodalizio (quale Angelo Schillaci, rappresentante provinciale di Cosa Nostra) ed in particolare della “famiglia” di Caltanissetta, la propria attività imprenditoriale, consentendo agli appartenenti alla organizzazione criminosa, avente natura armata, di inserirsi nel settore delle forniture di bitume per l'esecuzione di lavori pubblici e privati e di lucrare parte degli utili generati da tale attività.

L'uomo ne riceveva in cambio il supporto per l'affidamento di commesse nel territorio della provincia di Caltanissetta all'impianto ubicato in località Tremonzelli e gestito dalla Con.Bi.Val Altofonte con conglomerati bituminosi Valdirena Altofonte di Giovanni Aloisio & C. e la garanzia in ordine allo svolgimento, anche autonomo, della sua attività imprenditoriale in condizioni di tranquillità e senza il timore di possibili ripercussioni negative per l'incolumità propria e dei beni aziendali o di estromissione dalla realizzazione di opere a vantaggio di altre ditte gradite al sodalizio.

Tali fatti avvenivano a Caltanissetta e nel territorio della provincia nel 2002 e sino al marzo del 2004.
L'impianto di Tremonzelli della Con.Bi.Val, adibito a stabilimento per la produzione di conglomerato bituminoso, in data 1 dicembre 2010 veniva sottoposto a sequestro preventivo ed è tuttora in amministrazione giudiziaria. Le indagini svolte dalla locale Squadra Mobile, relative alla famiglia mafiosa di Caltanissetta, hanno consentito di accertare l'imposizione di forniture di mezzi e materiali il cui utile risulta costituito dai compensi delle prestazioni fornite in un regime tendenzialmente monopolistico dalle imprese favorite, sebbene le ditte aggiudicatarie dei vari appalti, disponessero - direttamente o indirettamente di tali forniture e mezzi, realizzando in tal modo quelle finalità che il legislatore ha tipicizzato nella fattispecie di cui all'art.416 bis c.p. con il riferimento allo scopo di “acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri”.

L'arrestato, che ha nominato quale legale di fiducia l'avv. Sergio Iacona del foro di Caltanissetta, è stato associato alla casa circondariale di Caltanissetta, a disposizione dell'A.g. procedente.
(Fonte: Squadra Mobile Questura di Caltanissetta - referenti: Dirigente Sco Commissario capo dr.ssa Marzia Giustolisi e Dirigente Squadra Mobile, dr. Giovanni Giudice)