È stato tratto in arresto nella mattina del 14 dicembre dalla Polizia di Stato
Giovanni Panzica (nella foto), classe 1972, incensurato, funzionario in servizio all’Ente Minerario di Caltanissetta, subito dopo avere incassato una “mazzetta” richiesta per “permettere” il rilascio di una autorizzazione per attività estrattiva di cava, a favore di un imprenditore della provincia di Enna.
L’ operazione della Polizia di Stato -condotta dagli uomini delle Squadre Mobili delle Questure di Enna e di Caltanissetta, e del Commissariato di P.S. di Leonforte (EN) e diretta dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta- ha consentito di accertare il grave episodio di concussione, di cui era rimasto vittima un imprenditore della provincia di Enna, che aveva avanzato richiesta di autorizzazione per svolgere attività estrattiva di cava.
Nonostante non vi fossero apparenti motivi ostativi al rilascio dell’autorizzazione richiesta, il funzionario tratto in arresto, aveva opposto non meglio specificate difficoltà, sin dallo scorso mese di novembre.
Quindi avrebbe prospettato il modo in cui le difficoltà si sarebbero potute superare: “
vai ad Agira prendi un vassoio di cassatelle, mettici dentro 10.000,00 € e me li porti”.
L’imprenditore, esasperato per l’illecita ed esosa richiesta, sporgeva denuncia, riferendo i fatti alla Polizia di Enna.
Venivano, pertanto, avviate immediate indagini condotte dagli uffici di Enna e Caltanissetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, in esito alle quali veniva predisposto il servizio che permetteva l’arresto del Panzica.
Infatti, nella mattina del 14.12.2010 la vittima si recava a Caltanissetta per ritirare l’autorizzazione presso gli uffici del distretto minerario in viale conte Testasecca; successivamente, a bordo della sua vettura, consegnava al Panzica il denaro richiesto, unitamente ad un vassoio incartato di “cassatelle di agira”. Quindi, il Panzica, dopo aver messo la busta contenente il denaro all’interno del pacco dei dolci, usciva dall’autovettura della vittima, per andare a riporre il tutto all’interno della propria autovettura.
In tale frangente, il personale della Polizia di Stato dei citati Uffici, appostato in prossimità, interveniva ponendo in arresto il funzionario infedele, che, dopo gli adempimenti di rito, veniva ristretto presso la casa circondariale “Malaspina”, su disposizione della Procura della Repubblica di Caltanissetta.
Dai primi accertamenti svolti, sembrerebbe che l’autorizzazione per la cava fosse stata già firmata all’inizio del mese di dicembre ed il suo rilascio fosse un atto dovuto.
(Fonte: Dda Caltanissetta, Questure di Caltanissetta ed Enna)