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notizia del 14/12/2010 - messa in rete alle ore 13:07:46
GELA, operazione “Fact-Ice, ecco i nomi dell’operazione antidroga dei Carabinieri

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela questa notte hanno dato luogo all’operazione “FACT–ICE”, conclusasi con l’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti responsabili del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, il cui nome trae origine dal termine “fattais” utilizzato dagli spacciatori gelesi per indicare la cocaina, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Gela, Dott.ssa Lucia Lotti, ed i provvedimenti sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale di Gela, dott.ssa Veronica Vaccaro.

Le indagini, protratte per un periodo complessivo di circa 8 mesi, prendono il via nell’aprile del 2009 dall’osservazione di alcune compravendite di stupefacente nel centro storico di Gela. Scaturiva, quindi, una penetrante attività di indagine condotta a 360 gradi dai militari del Reparto Territoriale, all’esito della quale è stata, in tempi brevi, individuata e smantellata un’attiva rete di spacciatori responsabili di aver quotidianamente riversato sul mercato, con notevole guadagno, quantità cospicue di cocaina e hashish, così costituendo uno dei punti di approvvigionamento più importanti della Sicilia sud-orientale. Inoltre sono state identificate le principali fonti di reperimento dello stupefacente.

Tre i nuclei principali attorno ai quali si sono sviluppate le attenzioni degli investigatori. Il primo gruppo di attori principali è stato individuato in Vizzini Luca, Catania Marco e ROMANO Giuseppe. I tre, sino alla fine del 2009, hanno costituito hanno gestito lo spaccio di cocaina più attivo del centro storico gelese.

Successivamente, il baricentro delle investigazioni si è spostato sulle figure di Vella Massimo e Vizzini Francesco e su quelle dei soggetti gravitanti intorno a loro: in tale contesto una partecipazione significativa è stata fornita anche dalla moglie del Vella, rivelatasi non solo a conoscenza delle attività illecite del marito, ma anche attiva nel fornire consistenti supporti logistici, soprattutto in occasione di alcune trasferte nel catanese e nel palermitano.

Monitorando le attività del Vella Massimo sono stati individuati tre distinti punti di approvvigionamento: il primo nella città di Catania per l’acquisto di cocaina, il secondo su Palagonia (CT), dove il Vella incontrava tale Licciardino Giuseppe per reperire la cocaina e infine a Palermo dove sempre il Vella si riforniva da tale Griffo. Vella Massimo ha sviluppato la sua attività in modo frenetico, costantemente teso alla ricerca di cocaina da piazzare sul mercato gelese; i quantitativi, di norma nell’ordine di 15 grammi di cocaina – venivano approvvigionati con un ritmo frenetico in seguito a continue trasferte, ogni 2-3-giorni e anche più.

Di significativa estensione si è rivelata anche la rete di acquirenti intessuta da Vella, risultato ottenuto grazie ad una brillante capacità di coltivare relazioni interpersonali e di conquistare la fiducia di consumatori abituali e potenziali nuovi clienti.

Il terzo nucleo attorno al quale si sono concentrate le indagini trae origine dall’osservazione di alcuni soggetti soliti incontrarsi sempre con il Vella come, ad esempio, Salsetta Francesco. Veniva così evidenziato un nuovo flusso di sostanze stupefacenti - soprattutto di hashish - senza dubbio tra i più rilevanti tra quelli emersi nelle indagini degli ultimi tempi sull’area gelese e su quella immediatamente circostante. Il fulcro del traffico che alimentava gli spacciatori gelesi è stato identificato in un soggetto di nazionalità tunisina, residente nell’area agricola alle porte di Vittoria (RG): Mnasser Mahmoud.

Seguendo Salsetta, i Carabinieri della Sezione Operativa hanno accertato che Mnasser si incontrava spesso con soggetti gelesi ed altri residenti nella Sicilia orientale. Monitorando il Mnasser, infatti, è stato possibile identificare altri due attori del contesto criminale criminale in questione, cioè Cuvato Davide e Romano Crocifisso, sorpresi durante le fasi finali dell’attività investigativa con 750 gr. di hashish mentre rientravano a Gela dopo avergli fatto visita.

Di importante entità è stato poi il riscontro effettuato il 01 Febbraio 2010 quando i militari, perquisendo l’azienda agricola dimora di Mnasser, subito dopo averlo fermato in quanto sorpreso nel tentativo di spacciare 50 gr. di hashish, hanno rinvenuto uno zaino con ben Kg 3 della stessa sostanza stupefacente.

Le indagini hanno poi consentito di accertare incidentalmente la commissione di una rapina in danno di una prostituta, avvenuta sulla SS 117 Gela-Catania di cui si è reso protagonista SUSINO Emanuele.

Il predetto, dopo averla malmenata, le sottraeva la borsa contenente documenti personali e 300 euro circa.

Le 14 misure coercitive sono state eseguite nei confronti di:
Nella foto, fila in alto, da sinistra verso destra: Cannavò Giacomo, alias Massimo, nato a Catania del 1973; Catania Marco, inteso “u surciu”, nato a Gela del 1982, ivi residente; Cuvato Davide Salvatore, nato a Gela, classe 1990, ivi residente; Fidone Morena, nato a Gela, classe 1979, ivi residente; Griffo Vittorio, nato a Palermo, classe 1976, ivi residente
Nella foto, fila di mezzo, da sinistra verso destra): Licciardino Giuseppe, nato a Catania, classe 1980, residente a Palagonia (CT); Manna Danilo Emanuele, nato a Gela, classe 1991, ivi residente; Mnasser Mahmoud, nato a Mokine (Tunisia), classe 1974, domiciliato Vittoria (RG); Romano Giuseppe, inteso “Patata”, nato a Gela, classe 1981, ivi residente; Salsetta Francesco, nato a Gela, classe 1990, ivi residente;
Nella foto in basso, da sinistra verso destra: Susino Emanuele, nato a Gela, classe 1977, ivi residente; Vella Massimo, inteso “u virdignu”, nato a Gela, classe 1974, ivi residente; Vizzini Francesco, nato a Gela, classe 1982, ivi residente; Vizzini Luca, nato a Gela, classe 1985, ivi residente.

I sopracitati sono stati tutti tratti in arresto in Gela ad eccezione dei sottonotati: Griffo, tratto in arresto a Palermo; Licciardino a Palagonia (CT); Cannavò a Catania; - Mnasser si trovava già detenuto nel carcere di Ragusa, sempre per reati in materia di sostanze stupefacenti.
(Fonte: Comando Reparto Territoriale Carabinieri di Gela)
 
Autore: Redazione Corriere di Gela
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