A seguito della conclusione di indagini condotte dalla Capitaneria di Porto di Gela, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex amministratore delegato della Raffineria di Gela Spa e di tre funzionari delle ditte Saipem spa e Cns.
Le indagini sono iniziate grazie al lavoro degli uomini della Capitaneria di Porto- Guardia Costiera di Gela che, al comando del Capitano di Fregata Rosario Loreto, hanno presentato nel mese di novembre del 2009 alla Procura di Gela una circostanziata notizia di reato per violazioni connesse alla messa in opera della nuova condotta sottomarina "P2 bis", realizzala da Raffineria di Gela Spa per il trasferimento di greggio importato, dal Campo Boe al Parco Generale Serbatoi della Raffineria.
La conduttura sottomarina, lunga 3400 metri, in base al progetto approvato da numerosi Enti Pubblici competenti anche a seguito di valutazione dello studio di impatto ambientale, doveva essere completamente interrata per 1-2 metri sotto il fondo marino.
La Guardia Costiera di Gela aveva accertato, anche attraverso immersioni subacquee, che la linea sottomarina era stata invece interrata solo per piccoli tratti e mai alle quote previste, in contrasto con la documentazione tecnica prodotta dalla Raffineria e dalle ditte esecutrice dei lavori di realizzazione della conduttura ai fini del rilascio del provvedimento di collaudo definitivo dell'opera.
Tale documentazione attestava dunque falsamente il rispetto delle previsioni progettuali indicate nella concessione demaniale, rilasciata dalla Regione Siciliana, e dal provvedimento di Valutazione di impatto ambientale rilasciato dal Ministero dell'Ambiente.
Tali elementi innescavano accertamenti e la conseguente denuncia alla A.G. di quattro persone.
Di seguito venivano sviluppate le indagini dal Procuratore della Repubblica Lucia Lotti e dal Sostituto Procuratore Serafina Cannatà, con informazione di garanzia per 4 indagati:
I'Amministratore Delegato della Raffineria di Gela, committente dell'opera, del Projet Manager della Società SAIPEM Spa, appaltante dell'opera, del Direttore dei lavori nominato dalla Saipem Spa e del Dirigente della Società Cooperativa a.r.l. "CNS" di Avenza di Carrara (MS) capofila dell'ATI sub appaltatrice dei lavori di interro della linea. In particolare, veniva disposta la perquisizione delle sedi delle tre Società, nonché il sequestro di documenti inerenti le costruzione della condotta sottomarina, Le perquisizioni, eseguite nel gennaio scorso, scattavano contemporaneamente nelle località di Gela, San Donato Milanese (Ml), Avenza di Carrara (MS) e sono state eseguite, oltre che dai militari della Guardia Costiera di Gela, da persOnale del Nucleo Speciale di Intervento della Guardia Costiera istituito presso il comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, per le attività svolte a San Donato Milanese e Avenza di Carrara.
I riscontri acquisiti a seguito delle complesse attività di investigazione e ricostruzione dei fatti, hanno consentito di contestare ai quattro indagati il reato di false attestazioni in concorso per indurre pubblici ufficiali al collaudo e al rilascio di autorizzazioni in assenza dei presupposti nonché l'occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo.
(Fonte: Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Gela)