Nella mattinata di oggi lunedì 29 novembre, alle ore 6.00 circa, i carabinieri del Reparto Territoriale hanno tratto in arresto
Lo Bello Emanuele (nella foto), gelese del 1978 in applicazione della misura di sicurezza del ricovero presso l'ospedale psichiatrico giudiziario emessa dal Gip del Tribunale di Gela poichè responsabile dei reati di estorsione continuata, maltrattamento in famiglia, danneggiamento, porto di strumenti atti ad offendere e atti persecutori (stalking). L'arresto è scaturito dall'attività di indagine condotta dai Carabinieri di Gela coordinati dalla Procura gelese, che ha consentito l'acquisizione di gravi indizi di colpevolezza inequivocabilmente riconducibili all'indagato, per reati perpetrati dal 2007 ad oggi.
Le violenze hanno origine nel 2007. Lo Bello, che condivide l'abitazione con i genitori, inizia ad avanzare nei confronti di questi richieste di denaro, prima sporadiche poi sempre più frequenti. Quando le disponibilità economiche dei coniugi non permettono “la sovvenzione”, il ragazzo reagisce con calci, pugni, insulti arrivando in qualche caso a minacciare l'anziana madre con un coltello se questa gli negava il permesso all'utilizzo dell'auto.
L'inquietante quadro psico-comportamentale del giovane faceva in modo che venisse interessato il servizio di assistenza sociale ed infatti, agli inizi del 2009, veniva favorito l'ingresso del Lo Bello presso una comunità terapeutica. Il ragazzo però mal tollerava il programma di recupero e poco dopo il suo inserimento abbandonava il centro di riabilitazione. Ma da questo momento ha inizio la serie di condotte persecutorie ed ossessive perpetrate per finalità vendicative nei confronti dell'assistente sociale responsabile, secondo il Lo Bello, del suo inserimento in comunità.
Così l'assistente sociale subiva, per ben quattro volte nell'ultimo anno, il danneggiamento della propria autovettura e “visite notturne” in cui un ragazzo con il volto coperto bussava con insistenza alla porta. Gli elementi investigativi raccolti dai Carabinieri individuavano in Lo Bello il responsabile dei danneggiamenti e delle vessazioni così la Procura di Gela, condividendo pienamente il pesante castello probatorio eretto intorno al ragazzo e rilevando il pericolo di reiterazioni dei reati, richiedeva al Gip l'emissione di una idonea misura di sicurezza.
Pertanto il Lo Bello, raggiunto in mattinata dai Carabinieri presso la propria abitazione, veniva condotto presso l'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).
(Fonte: Comando Reparto Territoriale Carabinieri di Gela)