Stamattina la Polizia di Gela ha tratto in arresto
Emanuele Curvà (nella foto), 29 anni, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Bellomo Luciano, avvenuto in Gela il 24 settembre 2007, contro cui sono stati raccolti elementi probatori schiaccianti.
La vicenda giudiziaria prende avvio in data 24 settembre 2007, alle ore 19,15 circa, quando ignoti colpivano mortalmente, con un’arma da fuoco, Luciano Bellomo, 39 anni, mentre lo stesso transitava nel viale Cortemaggiore, quartiere Macchitella, a bordo della sua autovettura.
Le indagini, immediatamente avviate da questi Uffici, si concentravano su Giuseppe Cafà e e sul Curvà, quali autori materiali del delitto.
Secondo l’ipotesi investigativa il Cafà, a bordo di un ciclomotore condotto dal Curvà, avrebbe affiancato l’autovettura del Bellomo, sparandogli contro con una pistola al suo indirizzo, colpi. Anche il prelievo con il tampon- kit risultava positivo per Giuseppe Domenico Cafà
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Secondo la tesi dell’accusa, il Cafà, avrebbe voluto punire il Bellomo per una presunta violenza sessuale perpetrata diverso tempo prima, nei confronti di Laura Battiato, 26 anni, fidanzata del Cafà. Il quale, in forza dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, veniva tratto in arresto dalla polizia il 12 dicembre 2007, su ordine di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Gela.
La posizione di Emanuele Curvà veniva successivamente archiviata dal giudice, su richiesta della Procura della Repubblica di Gela, mentre la Corte di Assise di Caltanissetta, in esito al relativo processo, in data 26 maggio 2009, assolveva Giuseppe Domenico Cafà, e ne disponeva l’immediata scarcerazione.
Secondo quanto riportato nella sentenza, gli elementi raccolti dalla pubblica accusa non raggiungevano la soglia del ragionevole dubbio, necessaria per determinare la condanna dell’imputato.
Nell’ambito di altra attività investigativa, fin dallo scorso mese di dicembre, emergevano gravissimi indizi di colpevolezza a carico del Curvà, che dimostravano inequivocabilmente la sua partecipazione materiale all’omicidio in parola.
Tali risultanze venivano immediatamente rappresentate alla Autorità giudiziaria procedente, che ne disponeva l’immediata trasmissione alla competente Procura della Repubblica di Gela.
L’eccezionale valenza probatoria di tali elementi, determinava il Procuratore della Repubblica dott.ssa Lucia Lotti e il Pubblico Ministero, dott.ssa Serafina Cannatà, a richiedere al locale Gip Lirio Conti, l’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del Curvà, richiesta che veniva accolta.
Il Curvà, catturato presso la sua abitazione alle prime luci dell’alba, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Caltagirone a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.
(Fonte: Commissariato di Polizia di Gela – Questura di Caltanissetta)