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notizia del 11/10/2010 - messa in rete alle ore 21:39:19 |
GELA, demolito manufatto ex Genio Civile Opere marittime: Proteste di Archeoclub
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Sono iniziate oggi le opere di demolizione di una palazzina a due elevazioni che sorgeva in area demaniale marittima di rimpetto all’edificio della Capitaneria di Porto e antistante il Pontile sbarcatoio di Gela.
La demolizione, la cui pratica è stata avviata dalla Capitaneria di Porto di Gela e finanziata con fondi dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, restituirà alla vista una larga fetta di panorama marino, preclusa dall’esistenza della palazzina pericolante da decenni.
La palazzina, in fase di demolizione e le altre piccole strutture ad essa annesse, hanno ospitato nel corso della sua esistenza: l’Ufficio zonale del Genio Civile Opere Marittime, l’Ufficio di Sanità Marittima, una pesa doganale e ha dato alloggio, in un’ala della stessa, per un limitato periodo di tempo, al fanalista che si occupava della manutenzione dei segnalamenti marittimi del Porto di Gela.
L’area liberata, sulla quale verrà realizzato un piazzale, in attesa che sia definito il progetto di riqualificazione del lungomare presentato dal Comune di Gela, verrà utilizzata dalla Capitaneria di Porto di Gela per attività addestrative del proprio personale militare.
(Comando Capitaneria di Porto – Guardia costiera – Gela)
Le proteste di Archeoclub. Ancora un altro bene culturale di Gela viene demolito, oggi è la volta della casamatta del vecchio pontile sbarcatoio, casamatta in cui era ubicato il sistema di pesatura a bilico che fino agli anni Sessanta era utilizzato per la pesatura di diversi prodotti, trasportati su carretti e camion, in entrata e in uscita dal pontile sbarcatoio, prodotti come balle di cotone, carrube, fave, “scupazzu”, ecc. che venivano imbarcati e sbarcati da navi di piccolo cabotaggio che attraccavano sulla sua piazzetta. La committenza della demolizione è la Direzione Marittima della Capitaneria di Porto di Palermo a cui lo scrivente ha inviato un telegramma per il blocco immediato dei lavori. Purtroppo anche questo bene culturale, unico esempio a Gela di archeologia industriale marinara, va in rovina, così come vanno in rovina lo stesso pontile sbarcatoio e la vecchia dogana senza che le istituzioni competenti muovano un dito per impedirlo.
La vecchia dogana, edificio fatiscente risalente ai primi anni del Novecento, sede tempo fa dell’Ufficio Circondariale Marittimo e nel 1943 del comando americano per la gestione viveri, negli anni Cinquanta fu scelta come punto di riferimento della Rete Italiana di Inquadramento Altimetrico e come caposaldo di livellazione dell’Istituto Geografico Militare; una targhetta in ferro, sul muro a lato dell’ingresso principale, ne attesta ancora la collocazione.
Si spera che il telegramma dell’archeoclub serva ad impedire la demolizione o almeno di recuperare il sistema di pesatura costituito dal bilico e dalla relativa strumentazione.
(Fonte: Presidenza Archeoclub – Sezione di Gela)
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Autore: Redazione Corriere di Gela |
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