Un’intera famiglia aveva deciso di adottare alcune contromisure nel coltivare e tagliare una piantagione di 1.400 piante di canapa indiana in un luogo impervio della campagna di Riesi (Cl). Per evitare di farsi riconoscere, padre, figlio e nipote avevano deciso di procedere alla coltivazione di un’intera piantagione con il volto travisato da calzamaglia e passamontagna. Una bella “sudata”, ma ritenuta necessaria dopo i sequestri di altre due piantagioni avvenute ad opera dei carabinieri nei mesi precedenti, sempre nel comprensorio riesino, dove neppure un sofisticato sistema di videocamere a salvaguardia delle piante di marijuana era bastato ad evitare i controlli dei carabinieri.
Al termine di un blitz operato in nottata, i militari della stazione di Riesi e della Sezione operativa del Reparto territoriale di Gela, hanno bloccato e tratto in arresto i tre parenti riesini mentre, con il volto travisato da calzamaglie, come dei veri rapinatori, erano intenti a tagliare celermente l’intera piantagione, ormai giunta a maturazione e pronta per l’essiccazione.
Anche in questo caso la piantagione era dotata di tutto l’occorrente per la sua perfetta tenuta: impianto a goccia, gruppo elettrogeno, coltelli, sega, ecc.
Una volta immessa sul territorio, la marijuana avrebbe prodotto un giro d’affari di oltre 1 milione di euro.
I tre arrestati sono: Giuseppe Giaquinta , 48 anni, pregiudicato, il figlio Angelo Giaquinta, 22 anni, agricoltore, incensurato, e il nipote Rosario Giaquinta, 23 anni, agricoltore, incensurato;
tutti (nella foto, da sinistra verso destra) residenti a Riesi.
A seguito delle perquisizioni domiciliari, all’interno dell’abitazione di Angelo e di Giuseppe Giaquinta, sono stati rinvenuti n. 5 spinelli ed un kit contenente semi di marijuana, posti sotto sequestro.
I Giaquinta sono stati tradotti al carcere Malaspina di Caltanissetta a disposizione dell’autorita’ giudiziaria. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore presso la procura di Caltanissetta dott. Edoardo De Santis.
Sono in corso accertamenti per l’identificazione del proprietario del terreno.
(Fonte: Comando Reparto Territoriale Carabinieri di Gela)