
Al termine di un’attività investigativa coordinata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gela, Dottoressa Lucia Lotti, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela hanno deferito in stato di libertà S.I., 44enne di Mazzarino (CL), già dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Gela, per il reato di truffa aggravata.
Le indagini sono scaturite da alcune anomalie riscontrate dagli utenti nel pagamento di bollette effettuate presso l’Agenzia delle Entrate di Gela.
L’impiegato, infatti, approfittando dell’incarico ricoperto all’interno della struttura pubblica gelese, si proponeva avvicinandosi agli ignari contribuenti dai quali si faceva consegnare in contanti le somme dovute per il pagamento dei bollettini, garantendone l’immediata liquidazione, ma di fatto trattenendo per sè il denaro in luogo del reintegro nelle casse dell’agenzia.
Nel volgere di un mese sono state smascherate dai Carabinieri ben 4 truffe: accadeva infatti che un contribuente, riponendo la propria fiducia nell’S.I., gli consegnasse la somma di € 1.150, convinto di aver estinto la propria cartella esattoriale, vedendosi invece recapitare mesi dopo un nuovo ordine di pagamento maggiorato degli interessi di mora. Altre due le truffe portate alla luce con lo stesso modus operandi: la prima consumata nel febbraio del 2009 quando una signora di Gela, vedendosi recapitare una cartella esattoriale che intimava il versamento di € 750 euro per il mancato pagamento di un verbale per infrazione stradale e per la rimozione del conseguente fermo amministrativo pendente sulla vettura, raggiunge l’Agenzia delle entrate di Gela per chiedere delucidazioni. A tal punto l’S.I, intuita la difficoltà dell’utente, si “offre” con solerzia al contribuente e, sfruttando la propria posizione di dipendente dell’Agenzia delle entrate, lo convince facilmente che sarebbe stato sufficiente consegnare l’intera somma nelle sue mani per liquidare subito e senza ulteriori ripercussioni l’ordine di pagamento.
In un’altra truffa, perpetrata nell’aprile scorso ai danni di un’anziana signora di Mazzarino, che non disponeva nell’immediato dell’intera somma per l’estinzione del debito, l’S.I. si offriva anche di estendere il servizio di riscossione dei tributi presso il domicilio dell’utente, presentandosi per ben due volte a casa della vittima, che versava incautamente in contanti la somma di € 550.
Per attestare la validità del versamento così ottenuto, al cittadino veniva addirittura consegnata una ricevuta manoscritta. Ovviamente, anche in questo caso, il versamento non veniva effettuato nelle casse dell’erario, tanto è vero che la malcapitata si vedeva recapitare una nuova ingiunzione di pagamento, dovendo così ripagare per intero la somma già versata, comprensiva di interessi di mora, arrivando a sborsare complessivamente quasi il triplo dell’originaria bolletta.
L’attività di indagine, concretizzatasi anche in perquisizioni presso l’Agenzia delle Entrate di Gela e presso il domicilio dell’S.I., ha consentito di interrompere l’attività delittuosa dell’infedele dipendente prima che potesse mettere a segno altri colpi.
Nel corso delle perquisizioni disposte dalla Procura di Gela, che hanno interessato anche l’Agenzia delle Entrate di Gela, i Carabinieri hanno rinvenuto nell’autovettura privata dell’S.I. documenti riconducibili ad un'altra truffa perpetrata con analoghe modalità.
L’attività di indagine della Procura della Repubblica e dei Carabinieri di Gela, collaborati nella delicata fase di ricostruzione dei fatti anche dai responsabili dell’Agenzia delle Entrate, ha puntato a rinsaldare la fiducia del cittadino nelle Istituzioni, colpendo il comportamento lesivo dell’interesse pubblico del dipendente “sleale”.
L’Agenzia delle Entrate ha nel frattempo allontanato da Gela l’infedele dipendente.
(Fonte: Comando Ufficio Territoriale Carabinieri di Gela)