La compagnia della Guardia di finanza di Gela, dopo accurate indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica e condotte in collaborazione con l’Ufficio territorio e ambiente della provincia di Caltanissetta, ha individuato due cave site nel ragusano e sei società autorizzate alla messa in riserva ed alla lavorazione della plastica che sarebbero coinvolte nello smaltimento illecito di rifiuti.
Traffico illecito ed organizzato di rifiuti è l’ipotesi di reato formulata: gli accertamenti investigativi, svolti anche mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno permesso, infatti, di individuare un’ attività continuativa posta in essere da produttori, trasportatori e gestori dei rifiuti, che, in maniera abusiva, procedevano a smaltire nelle cave ingenti quantitativi di rifiuti plastici e fanghi di lavorazione industriale.
La plastica destinata alle due cave, proveniente prevalentemente dalle società operanti nel comune di Gela, veniva trasportata dagli automezzi di una ditta ragusana.
Dopo essere stati riposti in discarica, i rifiuti plastici venivano immediatamente ricoperti con terreno da una ruspa; tale copertura aveva lo scopo di celare l’esistenza proprio dei rifiuti e consentiva alla ditta di adempiere fraudolentemente al ripristino ed al recupero ambientale e paesaggistico dell’area, peraltro estesa per diverse migliaia di metri quadri, utilizzata per l’estrazione di sabbia.
Nel corso dell’operazione, sono state perquisite tutte le società coinvolte, mentre proseguono gli accertamenti tendenti ad individuare tutti i soggetti coinvolti nel traffico illecito di rifiuti speciali.
Di fondamentale importanza è l’aspetto economico-finanziario connesso all’illecito smaltimento di rifiuti, stimandosi, infatti, un notevole volume di affari generato e che il traffico abbia consentito un rilevante risparmio dei costi necessari per lo smaltimento regolare dei rifiuti.
(Fonte: Comando Provinciale Guardia di Finanza – Caltanissetta)