I Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina (EN), collaborati dai colleghi del 12° Nucleo Elicotteristi di Catania Fontanarossa, nel corso della mattinata del 28.04.2010 hanno effettuato un mirato controllo presso una cava di materiale sabbioso sita in località Montagna Gebbia dove era stata rilevata da qualche tempo la ripresa dei lavori di estrazione e lavorazione del materiale ivi presente.
Secondo la documentazione depositata presso il Distretto Minerario di Caltanissetta, Ufficio competente per materia sul territorio, l'attività di quella cava era stata più volte sospesa e non più autorizzata già a decorrere dall'anno 2002.
L'intervento di numerose pattuglie dei Carabinieri fatte convergere sul posto contemporaneamente e coordinate dall'alto dall'intervento dell'elicottero dell'Arma del 12° Elinucleo Carabinieri di Catania Fontanarosssa, che ha ripreso l'intera operazione, ha permesso di bloccare l'attività in atto e fermare sul posto un camion che dopo essere stato caricato di materiale sabbioso si stava allontanando per andare a scaricarne il contenuto in un cantiere della città.
Bloccato pochi minuti dopo anche uno dei componenti della famiglia che gestiva la cava, un noto pregiudicato, già sorvegliato speciale per reati di mafia, attualmente sottoposto a libertà vigilata, che, sprovvisto di patente di guida, è stato sorpreso mentre si apprestava ad accedere presso la cava conducendo un camion risultato privo di copertura assicurativa.
L' ispezione del sito, durata diverse ore e condotta alla presenza degli Ingegneri del Distretto Minerario di Caltanissetta, che nel frattempo erano stati accompagnati sul posto, dopo che tutti i mezzi ed i soggetti presenti erano stati bloccati, ha confermato la condotta abusiva dell'impianto di estrazione con numerose violazioni penali in materia di sicurezza sul lavoro, di illecite e pericolose attività estrattiva condotte sotto i pali della linea elettrica (dove occorre mantenere una distanza di sicurezza di almeno 20 metri) oltre che di una discarica incontrollata di rifiuti ferrosi e speciali, fusti di olio, pneumatici ed altro provenienti dalle lavorazioni del cantiere.
La verifica della documentazione e delle immagini riprese dall'alto ha evidenziato che una parte della cava dove era stata condotta attività di estrazione di materiale è risultata ricadere anche sotto la fascia di rispetto del vincolo paesaggistico dove non è possibile effettuare alcun tipo di lavoro.
Al termine del sopralluogo tutta l'area, l'impianto di estrazione e vagliatura del materiale, nonché due escavatori e sei camion presenti sul posto sono stati posti sotto sequestro.
Sono stati deferiti in stato di libertà all'A.G. C.A. di anni 74, proprietario dell'area ed i figli M.A. di anni 32 titolare della Ditta e R.A. di anni 47. Quest'ultimo risulta tuttora sottoposto alla misura della libertà vigilata e già condannato nell' anno 2000 per il reato di concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso.
Il valore dell'impianto e dei mezzi sequestrati è stimato nell'ordine di almeno 500.000,00 Euro.
L'intera attività è stata immediatamente comunicata al Sig. Procuratore della Repubblica di Enna Dott. Calogero Ferrotti, al quale è stata già trasmessa una prima informativa urgente con i relativi atti per la convalida del sequestro.
Ulteriori indagini in corso sul fronte della destinazione dei materiali estratti dalla cava abusiva, chiaramente entrati nel circuito commerciale e produttivo di aziende di produzione di calcestruzzi, ditte edili e privati della zona.
(Fonte: Comando Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina)