Nella scorsa serata, i Carabinieri hanno tratto in arresto il pregiudicato
Salvatore Trubia (nella foto), nato a Gela nel 1946, ritenuto responsabile di aver aggredito, per futili motivi, una sua vicina di casa, P.G., casalinga cinquantenne.
La donna era rincasata da poco, dopo essere stata sul corso Vittorio Emanuele dove aveva acquistato un collare per il proprio cagnolino.
Proprio le probabili abitudini dell’animale sembrano essere state il motivo scatenante dell’aggressione perpetrata dal Trubia ai suoi danni.
Il Trubia, infatti, affacciato dal proprio terrazzo, scorgendo la donna rientrare in casa, la accusava di aver consentito al proprio cane di fare, quel pomeriggio, i propri bisogni fuori dall’uscio della sua casa. La donna, senza badare al Trubia, rientrava in casa, dove ad attenderla vi era l’anziana madre. Pochi istanti dopo, il Trubia, brandendo una mazza chiodata lunga un metro, si introduceva arbitrariamente nell’abitazione delle due donne sorprendendole in cucina.
Immediatamente iniziava a colpire la P. G, insultandola e minacciandola di morte.
Dopo averla ferita, fortunatamente non in modo gravissimo (la stessa ha, infatti, riportato una prognosi di 30gg. s.c., con traumi lungo tutto il corpo e diverse escoriazioni), il Trubia si allontanava rientrando nella propria abitazione, adiacente a quella della vittima.
La P. G., aiutata dalla propria madre, componeva il 112 lanciando una richiesta di soccorso.
Immediatamente giungeva sul posto un’Autoradio dei Carabinieri, i quali, compresa immediatamente la gravità della situazione, si portavano presso l’abitazione del Trubia, dove lo stesso veniva trovato in stato di forte agitazione e procedevano ad accurata perquisizione domiciliare.
Al termine della stessa, rinvenivano, occultato nel vano sottoscala la mazza chiodata che il Trubia aveva poco prima utilizzato per aggredire la P. G.
Il Trubia veniva quindi condotto presso la Caserma dei Carabinieri di via Venezia, dove veniva dichiarato in arresto poiché resosi responsabile di violazione di domicilio aggravata, lesioni aggravate e minacce.
Il Trubia è soggetto socialmente pericoloso, già noto a questi uffici per essere stato, in passato, arrestato per porto abusivo e detenzione di armi, nonché per essere stato denunciato per lesioni personali, resistenza a Pubblico Ufficiale, furto aggravato ed altri reati contro la persona ed il patrimonio.
Il predetto è stato associato presso la casa Circondariale di Caltagirone, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
(Fonte: Comando Compagnia Carabinieri di Gela)