I Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta, nel pomeriggio, hanno tratto in arresto Greco Calogero, ventenne, incensurato, gelese, figlio di Angelo Bruno Greco, affiliato del locale sodalizio mafioso “Cosa Nostra”.
Il giovane è stato rintracciato dai Carabinieri lungo questa via Venezia, mentre si intratteneva in un’officina, dove effettuava alcuni lavori di manutenzione per la sua autovettura, una Mercedes nera.
Sul giovane, infatti, da ieri era pendente un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip, presso il Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura, per i reati di danneggiamento seguito da incendio e danneggiamento aggravato.
Nella notte del 25 luglio 2009, infatti, si succedono a poche ore di distanza l’uno dall’altro, due danneggiamenti.
Il primo alle ore 05.40 circa, in Piazza Umberto, che riguarderà l’autovettura Mini Cooper Bmw, di Nicola Interlici, commerciante di abbigliamento gelese.
Ignoti, mediante benzina, come attesterà l’immediato sopralluogo dei carabinieri, in pochi secondi, gliela distruggeranno completamente.
Alle 08.30 circa dello stessa mattinata, invece, andando ad aprire il suo negozio di abbigliamento per donna, denominato “Pelledoca”, lo stesso commerciante troverà la vetrina completamente forata in più punti da colpi di mazza in ferro con cui l’autore praticherà diversi fori nella vetrina stessa.
Da stamane, dunque, il responsabile di questi atti intimidatori che hanno gettato nello sgomento tutti i commercianti gelesi, specie quelli del Corso Vittorio Emanuele, è stato individuato in Calogero Greco, conosciuto nel suo hinterland come
“Carletto”, figlio di Angelo Bruno Greco, soggetto gravato da diversi precedenti per associazione mafiosa, gravitane nel sodalizio di “Cosa Nostra”.
Ad inchiodarlo soprattutto la meticolosa ricostruzione dei carabinieri che sono risaliti al giovane, mediante un’attenta disamina dei fotogrammi delle diverse immagini estrapolate dal sistema di Video Sorveglianza “Città futura” e da quelli offerti dalle telecamere di diversi esercizi commerciali e banche della zona.
Grazie alle immagini ed alle precise ricostruzioni testimoniali rilasciate dal commerciante e da tutti gli altri testimoni che hanno riferito di aver visto nella serata dei danneggiamenti, il Greco, all’interno della discoteca “Paranà”, che l’Interlici ha gestito per l’intera estate, avere un diverbio con l’Interlici stesso, dovuto a delle bevute che il commerciante gli ha negato e che, invece, il ragazzo pretendeva di avere gratuitamente, sul giovane, riconosciuto nelle immagini anche dall’abbigliamento che in quella serata indossava, si sono accumulati una serie di prove indiziarie che lo fanno ritenere inequivocabilmente l’autore dell’incendio prima e del danneggiamento del negozio poi.
L’arrestato è ora detenuto presso il carcere di Caltagirone, dove sarà sentito nei prossimi giorni dai magistrati.
(Fonte: Comando Compagnia Carabinieri di Gela)