La Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Caltanissetta, unitamente al Commissariato P.S. di Gela, e con la collaborazione autoctona della Squadra Mobile di Pesaro e di Trapani, ha sferrato un ulteriore duro colpo alla criminalità organizzata gelese, portando a termine l’ennesima operazione di Polizia denominata in codice “Obtorto Collo” eseguendo nella mattinata odierna 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta Dr. Andrea Salvatore Catalano, a carico dei seguenti soggetti, tutti gelesi ed apparteneti alla consorteria criminale riconducibile alla “cosa nostra” gelese, già detenuti, per altre cause, in diversi istituti di pena, sparsi nel territorio nazionale:
1. BASSORA Emanuele, inteso “neli u ragionieri o u vavusu”, nato a Gela il 19.10.1974;
2. GAMBUTO Alessandro, inteso “u vutrisi”, nato a Butera il 15.11.1975;
3. FERRACANE Fortunato, nato a Gela il 25.07.1972;
4. BONVISSUTO Gianluca, inteso “Cuticchiuni”, nato a Gela il 05.12.1979,
5. PALENA Nicola, nato a Gela il 05.12.1981;
6. LIGNITE Giorgio, inteso “Davide”, nato a Gela il 25.07.1970,
ritenuti responsabili, tutti a vario titolo ed in tempi diversi, dei reati di: estorsione, in concorso tra di loro, con l’aggravante di essersi avvalsi nella commissione dei reati contestati dell’appartenenza all’associazione a delinquere di stampo mafioso, in danno di un imprenditore commerciale gelese gestore, in quel centro, di una nota pizzeria.
In particolare, la complessa attività investigativa ha consentito di far luce su una lunga sequela di episodi estorsivi a cui era stato sottoposto lo stesso commerciante, sin dal lontano 1997, ad opera degli esponenti mafiosi delle consorterie criminali gelesi, che negli anni si sono sempre rinnovate con nuove alleanze tra di loro.
Gli affiliati alla associazione criminale, con la scusa di un “regalo”, ponevano in essere una vera e propria attività estorsiva realizzata, soprattutto nel periodo delle festività “natalizie – pasquali e di ferragosto”, com’è ormai noto anche per le confessioni di numerosi e di importanti collaboratoti di giustizia, i quali, anche, in questa occasione, hanno fornito un importante riscontro alle investigazioni tradizionali.
Nella consapevolezza dell’esistenza e della capillarità di tale fenomeno, questi Uffici, sotto la guida del Questore Guido Marino, hanno provveduto ad intensificare i controlli e ad avviare indagini, allo scopo di rendere sempre più incisiva l’azione di contrasto, sia a livello preventivo che repressivo.
Tale attività di contrasto, svolta sia a livello preventivo che repressivo, coordinata dal Capo della Mobile nissena, Dr. Giovanni Giudice, ed in ambito locale dal Dirigente il Commissariato di P.S. di Gela dr. Angelo Bellomo, ha consentito, come già, noto di portare a termine numerose operazioni di Polizia, culminate con l’arresto di numerosi pericolosi soggetti, dediti alla predetta attività di raccolta del “pizzo”.
Tali arresti, che hanno visto la contestuale uscita di scena di personaggi di spicco della “mafia” gelese, da sempre temuti e riveriti, coniugati con un’incessante e capillare presenza sul territorio della Polizia di Stato, ha fatto rinascere la fiducia verso le Istituzioni degli imprenditori commerciali gelesi, che hanno finalmente visto prevalere la legalità alla criminalità.
Questa sferzata di sicurezza e di protezione ha spinto gli stessi imprenditori a rivolgersi con fiducia alla Polizia di Stato, consentendo di poter meglio monitorare il fenomeno criminale, al fine di prevenirne ogni eventuale recrudescenza.
Nonostante, gli ultimi episodi di criminalità registrati sul suolo gelese, legati a danneggiamenti in danno di attività commerciali, sembrerebbero far registrare una rinascita delle attività estorsive “mafiose”, si può affermare che la conquistata sicurezza di quegli imprenditori commerciali, verso le Istituzioni, non ha permesso l’attecchimento parassitario delle stesse consorterie criminali, che stavolta hanno trovato una ferma resistenza della classe imprenditoriale a sottomettersi alle estorsioni.
Il recente fenomeno, è nella massima attenzione della Polizia di Stato, che sta monitorando tali ultimi fatti, per i quali sono state disposte dal Questore Marino tutte le misure idonee al riguardo, sia per quanto riguarda il controllo coordinato del territorio, con le altre Forze di Polizia, che di carattere repressivo.
(Fonte: Squadra Mobile, Questura di Caltanissetta)