Sono dovuti intervenire anche
i sommozzatori dei carabinieri (nella foto) giunti da Messina per recuperare il corpo senza vita del sub gelese, Gaetano Cannì, di 28 anni, scomparso giovedì sera, durante un’immersione con gli amici per una battuta di pesca che stava effettuando nelle vicinanze della piattaforma petrolifera off shore “Perla II”, a sei miglia dalla costa di Gela. E’ stato un peschereccio di Scoglitti ad avvistare il cadavere e a recuperarlo, mentre operava a 18 miglia a sud-est dal luogo della scomparsa, in territorio ragusano. Tramite la radio di bordo sono state informate le capitanerie di porto di Pozzallo e di Gela. Proprio a Gela, la guardia costiera per il secondo giorno consecutivo, stava coordinando le ricerche con i mezzi navali propri, della polizia e con i sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco giunti da Messina. Ieri era stato recuperato il fucile del giovane sub. Il peschereccio con la salma di Cannì è stato raggiunto da una motovedetta della guardia costiera di Pozzallo, competente per territorio, che ora sta facendo rotta su Marina di Ragusa per trasferire la salma all’obitorio, a disposizione della magistratura iblea. Si attende ora il riconoscimento ufficiale da parte dei familiari che sono già partiti alla volta di Ragusa.