Il Gela non ce l'ha fatta. La squadra biancazzurra oggi non è riuscita ad andare oltre l-1 in casa contro il Pescina, nella finale di ritorno dei play off. All'andata gli abruzzesi avevano vinto per 1-0 e quindi bastava loro pareggiare per ottenere la promozione.
Il Gela ha anche subito la prima rete degli ospiti, andati in gol verso la mezzora di gioco, con Bettini, che ha beffato la difesa gelese. Il pareggio è arrivato verso il quarto d'ora della ripresa, su rigore trasformato da Franciel. Da quel momento, è stata una affannosa ricerca del 2-1 che avrebbe consentito ai biancazzurri di andare ai supplementari e, se mantenuto lo stesso risultato, di conquistare la promozione. Non c'è stato nulla da fare.
Il tecnico dei gelesi
Cosco (nella foto) ha fino all'ultimo sfidato la logica del calcio, insistendo su una formazione votata più al contenimento che all'offensiva. Fino alla morte ha insistito anche su Iannini a centrocampo, lasciando per oltre un teempo Schiavon in panchina. Solo a frittata compiuta, Cosco ha fatto la sostituzione. E le cosa sono subito cambiate, almeno sul piano del gioco. Purtroppo, un ravvedimento tardivo.
Fine gara con i tifosi che hanno prima contestato la squadra, poi hanno fatto pace, ma a condizione che i giocatori convincessero il presidente Tuccio, che si era anche sentito male dopo l'infausta partita, a non abbandonare la società ,impegnandosi loro stessi a non lasciare Gela e riprovarci il prossimo anno.
Un plauso, infine, per le forze polizia, dirette dal vicequestore Angelo Bellomo, che hanno svolto un servizio d'ordine davvero esemplare.
Resta la delusione di aver fallito l'obiettivo promozione, dove aver condotto l'intero campionato da protagonista. Ora la caccia alle responsabilità. Che, naturalmente, serviranno a poco e nente.