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notizia del 11/06/2009 - messa in rete alle ore 15:05:50
Titolare Cedis di Gela e tre figli arrestati dalla Finanza per frode fiscale

I militari del nucleo di Polizia tributaria di Caltanissetta stamattina hanno tratto in arresto il rappresentante legale della società Cedis di Gela, Vincenzo Romano, ed i suoi tre figli – Fabio Massimo Gaetano, Fabrizio e Flavia. L’accusa ipotizzata è quella di frode fiscale per milioni di euro, perpetrata attraverso il continuo e metodico ricorso a fatture false, per beni e servizi mai acquistati o acquistati per importi sensibilmente minori. E’ stato altresì accertato il coinvolgimento dei soggetti tratti in arresto nell’appropriazione indebita aggravata, in danno della Cedis, nonché nell’intestazione fittizia di beni.

Vincenzo Romano, avvalendosi di circa undici diverse ditte compiacenti, di cui una risultata completamente inesistente, si faceva rilasciare fatture false, per prestazioni di servizio e/o cessioni di beni mai avvenuti, che venivano contabilizzate dalla Cedis, per dedurre costi e detrarre Iva inesistenti.

Le ditte coinvolte nella frode, tra cui le più ricorrenti, la ditta Cammarata Francesco Antonio di Gela, la ditta Cammarata Maria Concetta di Gela, la ditta Punto Edile srl di Greco Salvatore di San Cono (Ct), la ditta Migliore Antonino di Gela, la ditta Migliore Maria di Gela, la ditta Pirro Orazio di Gela e la ditta Pisano Salvatore di Gela, sono state denunciate per emissione di fatture false con il fine di consentire alla Cedis l’evasione di imposte per circa 10 milioni di euro.

Le Fiamme Gialle, attraverso minuziose indagini bancarie ed un lungo certosino esame dei numerosi documenti sequestrati, hanno analiticamente accertato e ricostruito i flussi finanziari distratti dalla Cedis e sottratti al fisco, ammontanti, in un quinquennio, a circa venti milioni di euro; le somme, sapientemente occultate in conti ed in investimenti vari (azioni, warrant, quote di fondi vari, polizze index, etc.) per circa 11 milioni di euro, intestati all’anziana mamma di Romano Vincenzo ed ai figli Flavia, Fabrizio e Fabio, sono state poste sotto sequestro preventivo.

L’attività è stata disposta dal sostituto Procuratore della Repubblica di Gela dott. Filippo Guerra e diretta dal Procuratore della Repubblica di Gela, dott.ssa Lucia Lotti.
L’articolata indagine è stata diretta dal comandante del nucleo di Polizia tributaria di Caltanissetta - Cap. Ettore Orfanello – e coordinata dal comandante provinciale – Col. Gianfranco Ardizzone.
(Fonte: Comando provinciale GdF – Caltanissetta)
 
Autore: Redazione Corriere di Gela
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