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notizia del 17/04/2010 messa in rete alle 00:04:39
I dogmi irreformabili della Chiesa cattolica
Ogni giorno Gela è affollata di conferenze, convegni, riunioni che discutono dei temi più disparati. C’è di tutto e di più. Non nego che i temi esposti non siano interessanti, anche se talvolta certi temi non meritino tanta attenzione. Interessano più gli espositori anziché gli uditori. Non riesco a rassegnarmi all’ostracismo ingiustificabile che c’è nei miei confronti. Mi rendo conto che talvolta è facile montarsi la testa, ma sono convinto che questo non è il caso mio. Io mi sento e sono portatore di idee dissacratorie e rivoluzionarie che interessano l’intero mondo delle religioni monoteiste. Da anni aspetto che la Chiesa Cattolica riconosca umilmente di avere sbagliato nel definire il dogma della Divina Ispirazione della Bibbia, ma ormai a quasi 86 anni sono rassegnato a non poter assistere a questo storico evento.
Dovunque si vada cattolici, protestanti, evangelici, testimoni di Geova etc, non fanno altro che mostrarti la Bibbia dicendoti che è “parola di Dio”. Ma come può essere parola di Dio il racconto antropomorfico del peccato originale, gli angeli che si innamorano delle donne più belle, se le sposano facendo poi nascere i giganti, l’assurda richiesta ad Abramo di uccidergli l figlio Isacco, le decine e decine di assurde sentenze di morte, l’assurda predilezione di Dio per il popolo ebraico, le fantasiose narrazioni sui profeti Samuele, Elia, Eliseo etc?
Anche i musulmani accettano il Pentateuco, i cinque libri più discutibili della Bibbia, il sacrificio di Isacco da parte di Abramo, le lodi per il pluriomicida Elia. Se si afferma che Dio è un Essere Perfettissimo, ed è vero, dove va a finire questa perfezione quando gli si attribuiscono tutte le stupidità pur contenute nella Bibbia?. Il contrasto c’è ed è insanabile. Perché scandalizzarsi quindi con me quando affermo queste cose, quando le stesse idee sono state espresse dalla stragrande maggioranza dei vescovi al Concilio Vaticano II? Questi vescovi intelligenti avevano capito abbastanza bene le enormi stupidità contenute nella Bibbia e avrebbero voluto restringere il concetto della Divina Ispirazione alle sole “verità salvifiche”.
Quella felice proposta non poté essere approvata per l’opposizione preconcetta di uno sparuto numero di vescovi prigionieri del dogma. E Paolo VI fu costretto ad avocare a se la soluzione del problema, incaricando nel frattempo gli esegeti a studiarlo più profondamente. Passeranno secoli ma il problema rimarrà insoluto finché una buona volta non ci si deciderà a fare retromarcia. Nel mese di settembre dell’anno scorso lo stesso Corriere di Gela pubblicava un mio articolo dal titolo “ La mia sfida”.In quell’articolo io ribadivo le mie idee e sfidavo ad un pubblico dibattito tutte le varie confessioni religiose di Gela. Nessuno si è degnato di darmi una qualsiasi risposta: né cattolici, né evangelici, né pentecostali, né testimoni di Geova. Naturalmente io mi sono chiesto il motivo di questo sdegnato rifiuto. Quale può essere? Non è molto difficile intuirlo. O ci si sente in difficoltà nell’affrontare il dibattito o si disprezza chi lo propone. Nessuno dei due casi è scusabile: è pura vigliaccheria. Se poi colui che tu disprezzi ti contesta di vivere una religione falsa, tu, se ci credi, hai il sacrosanto obbligo di difendere la tua fede e la tua religione dalle ingiuste accuse.
Ai miei fratelli di fede dico schiettamente che se sono convinti che io sia in errore, loro non dovrebbero restarsene in silenzio, ma rispondermi e correggermi. Una delle sette opere di misericordia spirituale è proprio quella di istruire gli ignoranti. Tra costoro, senza falsa modestia, mi ci metto pure io.
Autore : Antonio Corsello
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