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notizia del 08/07/2007 messa in rete alle 23:39:43
Pronto a sfatare qualche tabù millenario sul Cattolicesimo
Ultimamente mi sono permesso di esternare alcuni giudizi sulla storia e sulle contraddizioni dei Testimoni di Geova. Come mi hanno risposto? Scrivendo lettere sgrammaticate, piagnucolando sulla loro bontà, offendendo la mia persona e le mie capacità, invitandomi perfino a ritrattare, ma mai sono stati capaci di contestare uno solo dei miei argomenti.
Spesso, anche sul Corriere, ho mosso le mie critiche sulla Bibbia e sulla stessa Chiesa Cattolica. Non ne ritiro una sola. Come mi hanno risposto i cattolici? Esattamente come… i Testimoni di Geova.
Da parte degli addetti ai lavori c’è stato solo un assordante silenzio. Imbarazzato? Sdegnato? Dispregiativo? Consenziente? Non lo so: resta solo il silenzio. Mi ha risposto un presuntuoso ragazzo di 27 anni con una lettera sgrammaticata nella quale alla fine chiedeva scusa “per la forma e per gli errori”. Sto Ezechiele però mi convince poco. Dice che ha 27anni e poi mi dice che mi conosce da quando ero sacerdote. Quando io mi sono sposato, lui non era ancora nato. Ezechiele si dichiara cattolico fiero di esserlo. Avesse contestato uno solo dei miei argomenti! Nient’affatto. Ha detto solo che “l’unica vera verità è che Dio è amore”. Che grande scoperta! E dove sono le argomentazioni contro le mie? In compenso mi ha invitato “come caro amico” a “non citare con leggerezza i passi della sacra Bibbia per dire a Crocetta che è un ipocrita”.
Ma dove l’ha letto una simile bestialità? Io non ho mai definito ipocrita Crocetta: gli ho solo ricordato che a lui come a tutti gli omosessuali, la Bibbia riserva la pena di morte. Una spudorata bestemmia, non parola di Dio. Ezechiele non ha avuto il coraggio di presentarsi col suo vero nome: questa è vigliaccheria. E’ cascato male. Forse non vuole farsi conoscere. Ne può fare a meno. Tanto ho capito bene di che pasta è fatto.
Mi permetta il nuovo profeta Ezechiele un atto di superbia: io la Bibbia la conosco come pochi altri. Con quale coraggio si possono definire parola di Dio le non poche stupidità e immoralità pur contenute nella Bibbia? Ma l’hanno mai letta quelli che mi contraddicono? Nella Bibbia c’è la parola di Dio, ma ci sono troppi passi inaccettabili dal comune buonsenso.
Padronissimo lui di continuare a crogiolarsi in tante stupidità.
A riempire i vuoti della precedente lettera ecco ora di nuovo Ezechiele (fuori il nome, Pietro C non mi basta!) a rincarare la dose. Mi accusa di sputare nel piatto dove ho mangiato. Ah! Questo no. Sono gli Agostiniani (quasi tutti di loro conservo un ottimo ricordo) che stanno godendo dei frutti del mio lavoro. Quell’enorme edificio scolastico affittato al Comune è frutto del mio lavoro: il terreno sul quale è stato costruito è stato concesso a me che mi ero solennemente impegnato con Aldisio a costruirvi “un’opera a carattere sociale per i giovani e gli operai”. Aldisio comunque era un galantuomo e mai avrebbe concesso questa permuta se non a queste condizioni. ltri ne hanno fatto oggetto di speculazione. Ci ho lavorato per molti anni per ottenere la permuta e per i documenti necessari per l’atto notarile ho cercato in tutti gli archivi della Sicilia.
Trascrivo parte delibera del Consiglio comunale di Gela del 13 febbraio del 1957. “Noi tutti conosciamo e sappiamo l’opera ammirevole svolta dai Padri a favore dei giovani che, nel Circolo S. Agostino e nella Unione Sportiva S. Agostino trovano due sedi accoglienti ove ritemprare il corpo e la mente”.
Per questo e solo per questo la delibera è stata approvata con l’opposizione dei comunisti. Allo smemorato Ezechiele ricordo che il Circolo S. Agostino e l’Unione Sportiva è stata creata e sostenuta esclusivamente da me.
Appena registrato l’atto notarile il neo sindaco Battaglia disse agli Agostiniani, in mia presenza “fate come i cappuccini, costruite un edificio scolastico ed io mi impegno ad affittarlo”. Qualcuno perse la testa ed immediatamente se ne fece una sporca operazione. Mi ribellai e dichiarai che avrei protestato anche sulla stampa. L’ing. Marino al quale avevo affidato l’incarico di redigere un progetto per un campo di basket e per locali per la gioventù e gli operai, mi disse che i miei superiori avevano ordinato un nuovo progetto per un edificio scolastico. Una forte delusione.
Io posso definirmi un martire del celibato nel quale per molto tempo ho creduto sul serio e l’ho osservato fedelmente. Sono stato trasferito da Palermo a Gela perché aveva accusato un mio fratello perché, povero lui, trasgrediva il celibato. Poi stanco pur io di questa assurda legge ho saltato il fosso e mi sono sposato. Ne sono orgoglioso e, a dispetto del profeta Ezechiele, cammino a testa alta per le strade di Gela che, caso unico, ho scelto come mio domicilio.
Nel mio articolo sull’identità cristiana io scrivevo: “Oscurantismo, alleanza con i potenti e ricchi, costrizione ad abbracciare la fede cattolica, eretici condannati alla tortura e al rogo, caccia alle streghe vere e spesso presunte, sostegno al colonialismo delle potenze europee (il papa si è addirittura arrogato il diritto di regalare alla cattolica Spagna immense colonie), vergognoso silenzio nella tratta dei negri, crociate, opposizione ad ogni tentativo di progresso, condanna di eminenti teologi e scienziati etc.” Si può negare tutto questo? E questo non mi scandalizza perché la Chiesa non ha mai preteso di essere impeccabile. Mi scandalizzo invece per la sua pretesa di infallibilità. Peccato originale, divina ispirazione di tutta quanta la Bibbia, insufficiente redenzione dal peccato originale da parte di Gesù Cristo. Dogmi che offendono Dio e la sua Sapienza infinita.
Più di tutto e più di tutti io amo Gesù Cristo e la verità. Su questi temi aspetto ancora delle risposte serie e convincenti. Il resto è ciarpame da commiserare.
Così la pensa un certo Don Chisciotte che, pur combattendo contro i mulini a vento, è riuscito ad indispettire persone strambe come Ezechiele, mettendolo con le spalle al muro e spingendolo perfino a dire bugie. E non è poco. Se poi tutti i Gelesi e gli Italiani sono come Ezechiele, povera Gela e povera Italia.
Con i Testimoni di Geova è inutile dialogare, non con i cattolici. Ribadisco quindi la mia piena disponibilità ad un pubblico dibattito con chiunque ne abbia il coraggio. C’è da sfatare tabù millenari.
Autore : Antonio Corsello
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