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notizia del 17/08/2004 messa in rete alle 23:23:41
Quale città nel terzo millennio?
Esprimere un giudizio sulla nostra città oggi ci sembra difficile, come difficile ci sembra sognare qualcosa di nuovo e di meglio per la Gela del terzo millennio.
In verità nella nostra città molte cose sono cambiate, alcune in meglio altre in peggio, come mutati invece sono alcuni siti, perfino modificati sono alcuni atteggiamenti della gente, come scomparse sono alcune tradizioni popolari, salvo alcune feste religiose quella della Madonna delle Grazie, della Madonna dell’Alemanna e le cene di San Giuseppe. Eppure le tradizioni, il folklore sono testimonianze dell’anima popolare e degli aspetti quotidiani di un paese. Le nostre origini come sappiamo sono agricole e marine, ma che nel tempo hanno perduto la loro immagine.
Oggi ci ritroviamo con una città che non è nè marinara né agricola e nemmeno industriale sebbene ci sia il petrolchimico. Come può definirsi la nostra città? E’ la domanda che molta gente si pone dinanzi a forti cambiamenti anche sul piano politico. C’è veramente questo cambiamento di rotta come qualche politico ha dichiarato qualche tempo fa? Ci auguriamo che con l’inserimento di molti giovani e delle loro idee nella vita politica della città possa esserci veramente quel “rinascimento” garrito qualche tempo addietro.
Occorre certamente una assennata amministrazione sospinta dal buon senso e soprattutto da un equilibrio politico perché i tanti problemi di Gela ancora irrisolti (quello dell’acqua potabile mancante in alcune zone della città, dell’inquinamento ambientale, della viabilità, della valorizzazione dei beni culturali, dell’occupazione giovanile, della delinquenza, della legalità) possano finalmente almeno in parte risolversi, per dare quella serenità tanto attesa dalla popolazione gelese.
Per il raggiungimento di tali obiettivi come sottolineano molti intellettuali è necessario che ci sia una vera armonia politica fra i partiti e non la lotta perfino in seno ai propri gruppi politici. Se si mantiene questa linea di condotta, la nostra città non cambierà mai e non ci sarà futuro per i nostri figli. Ci auguriamo invece che questo terzo millennio possa veramente dare una svolta decisiva al nostro paese le cui vestigia sono la testimonianza di una civiltà millenaria.
Autore : Renzo Guglielmino
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