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notizia del 18/05/2008 messa in rete alle 23:03:09
La città degli sprechi dissennati
Non c’è che dire. Per deturpare il centro storico di una ridente città di circa 80 mila abitanti si procede come segue:
Piazzetta S. Antonio: è stata definita un labirinto informe di molle cemento che occupa parte di strada e che ostruisce il transito veicolare.
Piazza S. Giacomo: una delle più ampie e luminose della Città, antistante il grandioso prospetto della bianca chiesa monumentale. Prima era stata devastata da un vergognoso e pericoloso fossato, con la inopportuna e fuori posto collocazione dell’antico portale gotico che in epoca remota costituiva l’ingresso del trecentesco santuario. Quel portale andava sistemato nello stesso sito in cui sorgeva il detto santuario dissennatamente demolito. Il fossato venne poi riempito sostenendo doppie spese.
Villa Garibaldi: un tempo giardino delizioso, salotto della città, pregnante di fiori e siepi sagomate, luogo idilliaco di lirismo musicale, in attesa quasi secolare di ampliamento verso l’orto Pasqualello, volto dalla intelligenza dei nostri padri con atto di permuta del 1927 e tuttora non realizzato. Ma qualcosa, va detto, è stata fatta: un fantomatico risibile “anfiteatro” ora seppellito tra canne e sterpaglie, con dispendio esoso di pubblico denaro. All’interno della villa era stata costruita una bella fontana artistica dai vari getti colorati; anche questa è stata distrutta e si è preferito sostituirla con un impianto idrico non funzionante e con contorno di erbacce di campagna-doppia e inutile spesa.
Piazza Roma: una grande piazza su progetto I e su progetto 2.A alla fine è venuta fuori uno spazio allucinante, senza alberi ombrosi, senza alcun ornamento centrale.
Via Cairoli e sue adiacenze: è stata pavimentate con pietra dura ciottolata, buona per il passaggio di muli e cavalli e non per i piedi degli umani. Sarà sostituito il detto materiale? Doppia spesa.
Ascensore viale mediterraneo: utile iniziativa, ma l’elevatore non è funzionante: dicono che ha funzionato solo il giorno prima delle elezioni.
Teatro comunale: non si ha memoria di quanti anni sono passati. Il teatro è sempre stato centro di vita culturale. I paesi vincitori, anche i più piccoli (Caltanissetta, Vittoria, P. Armerina, Mazzarino ecc.), ce l’hanno. In passato esisteva anche a Gela, poi nulla di nulla.
Piazza S. Lucia: è definita un rustico abbeveratoio. Forse sarà necessariamente rifatta. Doppia spesa.
Piazza calvario: un’altra, speriamo ultima, mostruosità che riduce e taglia la Piazza della crocifissione. Un grosso muro accostato all’ex castello federiciano per il passaggio dei disabili. Ma non si poteva ricavare diversamente?
E che altro dire del pontile del mare, il piacere della passeggiata tra le onde marine, distrutto dagli americani durante lo sbarco del 1943 e mai più ricostruito. E dalla conchiglia, opera di alta ingegneria, già attrazione e richiamo di turisti e bagnanti provenienti da ogni parte. Sta per essere completamente distrutta per sempre. E del problema dell’acqua potabile e della rete idrica fatiscente.? E per giunta l’atmosfera inquinata che noi tutti respiriamo. A chi volesse facilmente rimproverarmi di vivere di ricordi e di esporre di questa tormentata Città le cose negative e non quelle positive, potrei rispondere che è dovere imprescindibile di ogni cittadino porre un argine perché non si continui a ferire la Città con le storture negative. La legalità è conformità alla legge, me si dimentica che uno dei suoi aspetti è quello di non sperperare impunemente il pubblico denaro.
Autore : Angelo Vitale
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