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Corriere di Gela | La cultura a Gela ma le evidenze non ci sono...
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notizia del 08/02/2009 messa in rete alle 22:54:24
La cultura a Gela ma le evidenze non ci sono...

A Gela tutte le sale cinematografiche sono chiuse da tempo, il Teatro Comunale Eschilo (foto sotto) è sbarrato sin dal 1975. I gelesi per vedere un buon film si recano a Butera, a Niscemi, a Vittoria; per assistere a qualche spettacolo teatrale o a qualche opera lirica vanno a Catania.
E’ opinione dei forestieri che i gelesi non amano la cultura, che sono arretrati… In una parola: i gelesi sono rozzi e ignoranti. Per i nisseni poi i gelesi sono una “razza inferiore” e sottosviluppata. Queste mortificanti considerazioni sono in tanti a farle contro i gelesi, un popoloso centro di 75 mila abitanti.
E gli amministratori comunali come rispondono e come reagiscono a queste vere e proprie maldicenze?
Litigando fra di loro nelle assemblee, nella sala del consiglio comunale, offrendo spettacoli da telenovela.
Mi diceva l’altro giorno un amico: “Siccome a Gela i cinema sono chiusi, mi reco a volte alle sedute consiliari.
E’ uno spettacolo che mi diverte tanto, una rappresentazione esilarante”.
Persiste sempre a Gela lo smog assassino, che sta decimando la città, l’acqua da bere inquinata (che viene pagata per buona), la spiaggia contaminata, il traffico assordante nelle vie, la mafia che continua a fare pagare il “pizzo”, malgrado gli arresti continui e la volontà del sindaco di sconfiggere il brutto mostro.
Ricordo con nostalgia i bei films (specie quelli americani) che vedevo nel cinema di Gela, tanto tempo fa. L’interesse per il teatro: gli spettacoli preparati da studenti, si assisteva con piacere ai concerti, ai saggi di danza classica da parte di allieve delle scuole locali.
La danza classica ingentilisce l’animo degli spettatori, mentre risuona l’ovattato ritmo delle scarpette d’argento delle ballerine ed è un omaggio di leggerezza di chi danza e alla visiva trasparenza del movimento in atto.
Il cinema ed il teatro devono essere al servizio pubblico e sociale e la sua funzione è assicurata dall’intervento del Comune, dalla Provincia, dalla Regione, dallo Stato, perché inserita nella realtà educativa di ogni città
. L’orologio a Gela è rimasto fermo dal 1975. Non basta puntare l’obiettivo alla ricerca della delinquenza locale. I problemi sono tanti, a Gela, e poco curati. La città sembra abbandonata dagli uomini e da Dio. E viene proprio da piangere…


Autore : Gino Alabiso

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