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notizia del 21/12/2004 messa in rete alle 22:45:32
Chi istituì la tredicesima mensilità?
Se il sabato è “il più gradito giorno” (lo dice Giacomo Leopardi), dicembre è il mese più atteso dell’anno, perché porta, oltre al Natale, anche la “tredicesima”.
Va detto subito che mai, come quest’anno, la “tredicesima” è tanto attesa, perché la vita è rincarata terribilmente e tanti attendono la doppia mensilità per cancellare, purtroppo, alcuni… debiti contratti.
In sostanza quest’anno la tredicesima non si spenderà per acquistare una pelliccia alla moglie, o un abito al figlio o alla figlia che studiano, ma per onorare qualche prestito, intaccando i risparmi accumulati durante una vita.
Niente quest’anno, per conseguenza, la solita gita a Cortina d’Ampezzo, o una settimana da trascorrere a Venezia, o a Parigi, verso la fine dell’anno. Se continuerà a rincarare la vita per il benedetto Euro (ma dov’è la sorveglianza degli enti locali e governativi?), si arriverà – come durante il secondo conflitto mondiale – a farci rivoltare gli abiti, o a ricorreggere la tessera annonaria. Speriamo di no!
Ma chi fu il santo protettore, il benefattore che istituì la tredicesima mensilità? Fu il parlamentare siciliano on. Enrico Paresce, professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Palermo, che fece parte nel secondo Ministero Bonomi, come sottosegretario di Stato delle Finanze, nel 1944-45; nel 1945 divenne sottosegretario di Stato alla Pubblica istruzione del Ministero De Gasperi. Morì novantenne a Palermo, nel 1987.
La doppia mensilità di dicembre illuminerà il volto di milioni di italiani, anche se la sua durata è breve, anzi effimera; porterà il sorriso in tante famiglie, incoraggerà ad affrontare il nuovo anno, che è già alle porte. Tutti scacceremo il vecchio anno, augurandoci che il 2005 sia migliore del primo.
Autore : Gino Alabiso
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