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Corriere di Gela | L’uccisione di Matteotti scosse i terranovesi
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notizia del 21/07/2004 messa in rete alle 22:27:25
L’uccisione di Matteotti scosse i terranovesi

Ottant’anni fa, esattamente il 10 giugno 1924, quando il fascismo aveva consolidato il suo potere, accadde un fatto di sangue che scosse tutto il Parlamento. Alcuni giovinastri fascisti, definiti dai socialisti squadracce, aggredirono quel giorno alle ore 16 il deputato Giacomo Matteotti (foto) capo gruppo alla Camera del Partito socialista: la notizia dell’aggressione, arrecò notevole turbamento anche nei giovani socialisti di Terranova che ruotavano clandestinamente, e tra questi citiamo i più noti dell’epoca Peppino Mangione, i fratelli Capici, Rocco Martorana ed altri, i quali in occasione della festa del 1° maggio si riunivano segretamente nella casina dei fratelli Capici. Anche il giovane de-putato Salvatore Aldisio ch’era stato eletto nel comprensorio di Terranova nel 1921, rimase scosso da quella notizia delittuosa.
L’on. Giacomo Matteotti il giorno prima della sua uccisione, aveva attaccato fortemente Mussolini accusandolo di avere ucciso la democrazia del popolo italiano. Il deputato fu colpito a bastonate sul lungotevere, e poi caricato di forza su una lancia di colore nera; fu ucciso con una pugnalata al petto. Gli assassini furono 5 ed il loro capo un certo Arrigo Dumini, il quale nel 1926 fu processato e condannato a 5 anni ma a seguito di amnistie e provvedimenti vari rimase in carcere poco tempo. In quel periodo vi furono molti abusi da parte di alcuni focosi giovani fascisti, presi da eccessivo entusiasmo si lanciarono andare ad atti vandalici.
Un episodio emblematico accadde a Terranova. Durante una serata in villa comunale, un gruppo di giovani fascisti si presentarono al maestro direttore della banda musicale pretendendo il suono dell’inno fascista, appena la banda intonò l’inno “Giovinezza” (nota dello storico Nunzio Vicino) ci fu il fuggi fuggi dei presenti, mentre si formò un corteo che si diresse verso la casa del fascio. Si seppe dopo che era stato compiuto un attentato alla vita di Mussolini, ecco perché quei giovani fascisti pretesero l’inno e la sospensione del concerto in Villa. A vent’anni da quel 1924, un altro fatto di sangue si verificò a Firenze l’uccisione del filosofo Giovanni Gentile (1944).


Autore : Renzo Guglielmino

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