|
notizia del 22/10/2003 messa in rete alle 22:10:45
Gela, città invivibile
E’ l’attributo appioppato da non pochi anni alla città di Gela. Perché mai? Ma è chiaro. Per i gruppi mafiosi che spadroneggiano, per il racket delle estorsioni, per i continui incendi dolosi, per gli scippi e per tutta una serie di disgrazie collegate col clima di omertà che accompagna questo anomalo stato di cose. Ma si può dire che solo questo è il motivo per cui Gela è diventata invivibile? A me pare di no, perché ci sono ben altri motivi che rendono veramente invivibile la nostra città. Se ne può fare un brevissimo elenco: l’inquinamento atmosferico e marino, la mancanza di posteggi, la guerra tra vigili urbani ed automobilisti, la burocrazia che regna sovrana nell’amministrazione comunale, l’inadeguatezza degli uffici postali, il caotico traffico cittadino, il verde pubblico inesistente o trascurato, i nuovi quartieri senza servizi, le abitazioni senza facciate, l’erogazione a singhiozzo dell’acqua e chi più ne ha più ne metta. Noi amiamo questa nostra strana città e malgrado tutto restiamo ad essa tenacemente attaccati. Ma vale la pena vivere in una città come la nostra?
Non voglio parlare dell’inquinamento perché ci sono altri più competenti di me che ne parlano diffusamente.
Quello che principalmente scoraggia e deprime è l’inefficienza o addirittura la latitanza di non pochi uffici comunali. Un direttore scolastico da oltre sei mesi non riesce ad ottenere un permesso per eliminare le sterpaglie che (da anni!) occupano i viali della scuola. Le spese del trasporto non erano a carico del Comune e quelle sterpaglie costituivano un grosso pericolo. Niente da fare: il permesso non arriva. A me era venuta la tentazione di chiedere l’aiuto degli anziani che ballano nello spiazzale adiacente e, dopo aver preso le necessarie precauzioni, fare un bel falò. Ma si correvano dei rischi, specialmente quello grave di... non rispettare l’autorità.
Un comune cittadino non può ottenere la licenza di costruzione o di fare un piccolo rifacimento edilizio anche se è in regola con tutti i requisiti richiesti dalla legge. Devi attendere mesi ed anni e sei fortunato se riesci a trovare un intermediario nella persona di un onorevole, di un dirigente di partito o di una persona influente.
Il gravissimo problema dei posteggi. Ditemi dove sono i posteggi a Gela. La strada del Corso e vie adiacenti è piena di divieti e di strisce blu che ti costringono a pagare mille lire l’ora se vuoi posteggiare tra quelle maledette strisce. E come sono solerti gli ausiliari del traffico ad irrogare multe salate! Si parla di cifre di alcuni miliardi di introito! Ed ora che è entrata in vigore la patente a punti sono guai. Quello che ti autorizza a pensare male è la destinazione delle somme ricavate dalle multe. E’ stato detto e non è stato smentito che quel denaro viene destinato per i bisogni degli stessi vigili urbani (divisa) e per i produttori di multe. Io mi rifiuto di pensare che lo stesso avvenga presso altri comuni. E’ stata fatta la proposta di concedere il posteggio gratuito per un’ora. Cosa si aspetta per concedere almeno questa agevolazione agli automobilisti? Mai tante multe sono state elevate come in questi ultimi mesi. E’ una vera e propria guerra contro l’automobilista. Io stesso avevo posteggiato la macchina un pò fuori dalle strisce per andare in farmacia. Mi sono rivolto all’ausiliare del traffico per chiedere un minuto solo di pazienza. Mi ha risposto: “Lei non può posteggiare in quel punto. L’ho visto ed ho fatto finta di non vedere”. Appena mi sarei allontanato, mi avrebbe preso la multa. Questa non è guerra? A me pare di si. E nessuno provvede a dotare Gela di adeguati parcheggi.
Il sindaco colloca sulla spiaggia le docce ristoratrici come in tante altre spiagge della Sicilia, ma subito dopo esse sono rese inservibili per il vandalismo dei ragazzi incoscienti. Alcuni disgraziati hanno perfino collocato dei pezzi di vetro per impedire ai bagnanti di accostarsi alle docce.
Hai bisogno di una visita medica e ti rechi in via Europa per prenotarla. Devi aspettare mesi e mesi prima di ottenere la sospirata visita, quando non ti dicono addirittura che non possono prenotarti perché ci sono già prenotazioni per un anno intero. E’ mala sanità. Ma altrove si verificano simili disgrazie?
E parliamo adesso degli uffici postali. Ogni due mesi (prima era ogni tre mesi!) bisogna pagare luce, gas e telefono a scadenze diverse. Sei costretto ad andare alla posta più e più volte. E qui cominciano i guai. Mai o quasi mai riesci a sbrigarti presto. In genere devi fare la fila e sono code interminabili. Le poste, a corto di denaro, non riescono neppure a dotarsi delle macchinette elimina code delle quali si è dotato perfino un pasticceria ed altri privati. Mi dicono che quella macchinetta a Caltanissetta c’è. Sarei curioso di saperlo con certezza e mi interesserebbe sapere anche quanti sono gli uffici postali a Caltanissetta in confronto con quelli di Gela. Si dirà che il capoluogo fa provincia e conseguentemente c’è un maggio traffico postale. Ma Gela ha ottanta mila abitanti e a Gela c’è un’industria petrolchimica che ha le sue esigenze. La verità è che al solito i diritti di Gela vengono disprezzati e poi ci si meraviglia che Gela aspira a diventare provincia. Possibile che nessuno riesca a difendere i sacrosanti diritti di ottanta mila abitanti? E’ proprio necessario perpetuare questo insanabile dissidio tra le due città? Nel frattempo non pochi gelesi che devono fare un versamento postale, preferiscono fare un viaggetto nella vicina Butera. Si sbrigano prima!
Si dice che Gela è invivibile solo per il fenomeno della mafia. Non è vero. Andate in via Venezia in quello spazio verde accanto al mobilificio Varchi che avrebbe dovuto essere una graziosa villetta. Uno scempio. Non c’è un solo punto luce che non sia stato devastato. E’ un triste destino di quel posto. Alcuni anni fa vi erano allocati tanti alberelli che sono poi morti di sete. E perfino il pavimento è stato devastato.
E poi ancora: insegne deturpate, cassonetti incendiati, cabine telefoniche distrutte. Un vero disastro. Si direbbe che la nostra Gela è abitata non da bravi cittadini, ma da feroci vandali.
E, dulcis in fundo, parliamo dell’erogazione dell’acqua. Acqua giallastra, arrugginita, non potabile, pagata a peso d’oro ed erogata, quando tutto va bene e quando i dissalatori non sono guasti, due volte alla settimana. C’è chi aspetta l’acqua da oltre quindici giorni. Spesso l’erogazione avviene di notte e allora sono guai: bisogna alzarsi e rinunziare al sonno per approfittare di quelle poche ore in cui l’acqua viene erogata.
Ma, mannaggia, vale la pena vivere in una città come la nostra?
Autore : Antonio Corsello
» Altri articoli di Antonio Corsello
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|