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notizia del 20/10/2004 messa in rete alle 21:59:26
Il Museo in cartolina
Qualche amico, che vive lontano da Gela, si lamenta che non gli ho spedito una cartolina dov’è riprodotto del materiale dentro il nostro museo. Scrive: “Sono a conoscenza (per sentito dire) che a Gela c’è un bel museo, ricco di vasi greci, statuette, di monete ed altro materiale ellenico, mi piacerebbe vedere qualcosa in cartolina, riservandomi di venire successivamente a Gela per poterlo ammirare interamente”. Evidentemente questo amico sconosce la legge Ronchey, varata alcuni anni fa, che suona in maniera a dir poco odiosa. E cioé: “…non si possono scattare foto agli oggetti dentro i musei”. Se le librerie e i tabaccai vogliono produrre cartoline degli oggetti esposti nei musei, debbono pagare una tantum allo Stato.
Ho saputo così dagli edicolanti Randaz-zo e Trainito che per queste speciali cartoline bisogna pagare il “pizzo” allo Stato. Per queste cartoline – che sono da tutti considerate un mezzo sbrigativo di comunicazione – bisogna pagare un prezzo superiore alle altre, per poterci ricavare qualcosa… Naturalmente i titolari di cartolibrerie e delle tabaccherie locali si sono bene guardati dal chiedere alla direzione del Museo l’autorizzazione a scattare queste foto. Siamo sinceri, con questa odiosa “leggina” quanti miliardi sperava di potere acquisire lo Stato? Questa “leggina” ha invece danneggiato i musei, perché le opere vascolari greche non vengono reclamizzate con le cartoline e restano sconosciute a tante persone.
Mi direte che ci sono i libri scolastici, con qualche illustrazione della vita della civiltà greca; ci sono le relazioni degli studiosi sui ritrovamenti relativi agli scavi archeologici. Ma queste ultime pubblicazioni sono adatte per gli “addetti ai lavori”. Al cittadino comune fa presa la foto sulla cartolina, o sui calendari: godono di maggiore diffusione. A volte anche i quotidiani diffondono notizie di ritrovamenti eccezionali, ma per un solo giorno e poi si dimentica tutto…
E’ assurdo che cozza contro la cultura dei cittadini e ne piange la conseguenza la nostra città, dotata di un museo archeologico e che non può fare sfoggio di cartoline del materiale esposto (anzi ammassato) negli asfittici locali interni.
Sarebbe bene che qualche deputato siciliano doc, in considerazione del fatto che il Museo di Gela è passato da nazionale a regionale (non vedo cos’è cambiato), modificasse la legge Ronchey e togliesse l’odiosa piccola tangente da pagare per la vendita delle cartoline illustrate, che riguardano l’interno del nostro Museo. E’ bene divulgare e far conoscere a distanza le opere che ci hanno lasciato i nostri antenati.
Autore : Gino Alabiso
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