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notizia del 18/02/2004 messa in rete alle 21:50:46
I kamikaze, peste del XXI secolo
Non è un problema gelese né di natura nazionale, ma oggi tutti ne parlano ed è sulla bocca di tutti, per chè preoccupa tutti: è il fenomeno dei kamikaze, un fenomeno contro natura.
La cultura del fondamentalismo islamico riesce a ‘costruire’ giovani suicidi e spingerli con incredibile facilità e ferocia verso la morte.
Sono convinto che la loro morte non faccia pena a nessuno, perché buttano la loro vita con tanta indifferenza che nessuno si cura di loro come soggetti. Sembrano proprio freddi ‘oggetti’ senz’anima, infiammati dai profeti di morte.
Si uccidono per uccidere, perché la loro religione promette ad eternum il paradiso. Quindi si esce dal campo dell’eroismo e si entra in quello del fanatismo.
Non sono valori quelli che li muovono, ma ‘controvalori’, basati sull’odio e sull’intolleranza e si illudono di risolvere i problemi dei loro paesi, per la gloria di Allah.
Il presidente Putin definisce i kamikaze: ‘La peste del XXI secolo’. Sarei curioso di conoscere le reazioni di un kamikaze, il quale venisse informato che, dopo la sua morte, il suo corpo dilaniato sarà privato delle classiche otto paia di mutande da lui indossate diligentemente prima dell’attentato, per congiungersi con le otto vergini che lo attendono nel paradiso di Allah.
E le donne kamikaze da chi sono attese in paradiso? Da giovani vibranti di sesso?
Quanti morti si registrano ogni giorno in Iraq, in Palestina, in Israele, in Russia per volontà del fanatismo islamico! Noi cattolici non possiamo restare indifferenti davanti a tanto spargimento di sangue, ma rimaniamo fortemente amareggiati.
La nostra religione dà valore alla vita e la nostra chiesa predica sempre amore, fratellanza e pace fra i popoli.
Autore : Gino Alabiso
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