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notizia del 11/04/2010 messa in rete alle 21:49:15
Preti pedofili gli attacchi al Papa
Il cardinale Sodano prima del pontificale della Pasqua da parte del papa ha voluto, in maniera irrituale, manifestare al sommo pontefice la solidarietà di tutto il popolo cristiano contro gli attacchi ingiustificati mossigli specialmente dalla stampa anglosassone. Nessuno se ne meravigli: anch’io mi unisco al coro di devozione verso il papa senza, con questo, tradire la verità e la giustizia. Ribadisco senza mezzi termini la grave responsabilità indiretta di tutta la gerarchia e naturalmente anche dell’attuale papa per il fatto che ancora non si rendono conto che all’origine della pedofilia di tanti preti c’è l’anacronistica legge del celibato ecclesiastico da loro solennemente confermata. E’ certo che se ci fosse il celibato ecclesiastico opzionale, il fenomeno dei preti pedofili sarebbe quasi inesistente e non avrebbe assunto le grosse proporzioni degli ultimi tempi.
Ma da questo a volerne ritenere responsabile esclusivo il papa ce ne corre abbastanza. Per gli anglosassoni è stata un’occasione ghiotta per attaccare il Vaticano, ma loro non hanno il diritto di erigersi a giudici. Si guardino piuttosto in casa loro e troveranno misfatti ugualmente e più odiosi di quelli attribuiti alla Chiesa Cattolica. Detto questo mi sembra doveroso dichiarare che la coscienza della schifosità della pedofilia è maturata solo da pochi anni e che all’interno della Chiesa solo da poco tempo se n’è resi conto. Era una cosa del tutto normale e doverosa nascondere la brutta verità della pedofilia. L’interesse predominante era quello di evitare lo scandalo a tutti i costi e questo sembrava un dovere morale. Trovatemi un solo vescovo che abbia denunziato alla magistratura un suo prete pedofilo: non lo troverete in nessuna parte del mondo.
Quando qualche vescovo è venuto a conoscenza di questo misfatto da parte di qualche suo prete, ha sentito il dovere di evitare lo scandalo e al massimo si è deciso a trasferire il colpevole da una parrocchia ad un’altra. D’altra parte mi nasce un dubbio anche perché riconosco la mia incompetenza in materia: ma i vescovi che venivano a conoscenza di preti pedofili erano costretti per legge a denunziarli alla magistratura? Non era sufficiente che cercassero di farli correggere e indennizzare le vittime? Il fenomeno della pedofilia dei preti è vecchio quanto la legge del celibato.
Già quarant’anni fa io ne parlavo nel mio libro “Una chiesa e un ambiente che opprimono”. Col titolo “i meriti della legge del celibato” riportavo la foto di un articolo del Giornale di Sicilia che diceva:” Brescia: 27 ottobre 1968, arrestati due noti sacerdoti. Altro che educazione sessuale. Gli atti di pedofilia erano stati compiuti nel “convitto del duomo” dove vivevano ragazzi di famiglie bisognose che venivano educati alle pratiche religiose e prestavano la loro opera in duomo come chierichetti.
I due sacerdoti hanno affermato che intendevano dare un’educazione sessuale ai loro allievi. Questa educazione si dava mediante “lezioni” che erano state male interpretate.
Tuttavia, come è stato osservato dai carabinieri, risultava inequivocabilmente che se erano “lezioni” quelle che intendevano dare i due sacerdoti, quelle andavano ben oltre la più moderna concezione di educazione sessuale”. Non si trattava di atti di vera e propria violenza, ma di “toccamenti” che li avevano turbati”. Dunque: niente di nuovo sotto il sole!
Autore : Antonio Corsello
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I Vostri commenti
corsello, ricordati che ci sono genitori pedofili, e allora il problema non é i celibato dei preti, la tua conclusione pecca di semplicismo
Autore: abramo
data: 12/04/2010
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