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notizia del 25/05/2007 messa in rete alle 21:47:45
Necessario tagliare gli eccessivi costi della politica
Ora che la buriana delle elezioni amministrative è passata, pensiamo alla grande politica. Ormai è di dominio pubblico: il premier Romano Prodi ha promesso che nelle prossime settimane saranno varate nell’interesse di tutti i cittadini italiani provvedimenti per ridurre i costi della politica statale, regionale, locale, i costi della struttura burocratica.
L’on. Pier Ferdinando Casini e anche l’on. Gianfranco Fini hanno proposto la riduzione del numero dei parlamentari, il taglio delle loro pensioni e definire la riduzione del vitalizio.
E’ arcinota l’insofferenza del cittadino italiano a proposito delle mancate promesse di riduzione del numero dei parlamentari e relativi benefici.
Sono troppi come numero e come spesa. E’ il parlamento più numeroso del nostro pianeta.
Pensate che la Camera italiana è composta da 630 deputati e costa al popolo la cifra complessiva di circa un miliardo di euro l’anno, come si legge su “Sole 24 ore” del 18 maggio 2007.
E c’è d restare a bocca aperta che qualche “anima bella” del nostro Parlamento gridi allo scandalo per questo motivo.
C’è anche un primato nelle pensioni dei parlamentari. Infatti in Italia basta una legislatura (pari a due anni e mezzo) e gli onorevoli, rappresentanti del popolo, maturino il diritto a una pensione. Mai vista una cosa del genere in nessun’altra democrazia del mondo. Il tutto ovviamente e rigorosamente bipartisan. Inoltre le “onorevoli” pensioni sono cumulabili con altri redditi, per la classe dirigente del Bel Paese.
Poi ci sono i benefit: teatro, telefono, parcheggi, aerei, treni, cinema ed altro: tutto gratis. Da aggiungere che il nostro Senato ha otto barbieri (uno ogni 36 senatori) che vengono pagati da noi tutti.
Lo stipendio mensile per i parlamentari è di 13 mila euro netti. Mentre le buste paga dei colleghi di Francia e Svezia non superano i 5 mila euro.
E ancora – si legge su “La Nazione” del 18 maggio 2007 – le auto blu di Stato sono passati da 198 mila a 600 mila.
E crescono ogni giorno in energia di spreco fra governo centrale ed enti regionali e locali.
Il serpentone delle auto blu italiane, messe una dietro l’altra, coprirebbero l’intero tragitto fra Roma e Mosca.
Tutto ciò importa spese folli, che riguardano gli autisti, manutenzione ordinaria delle auto, carburante.
La classe politica deciderebbe di fare qualche passeggiatina in più, se percepisse intero il diffuso fastidio per questa motorizzazione parassitaria, spesso arricchita di scorte e di sirene.
I costi della politica sono troppo alti. Altro che democrazia, questi sono sistemi da Medioevo. E poi la storia tira fuori i Moti della Rivoluzione francese (1789), o quelli della Rivoluzione russa (1917).
Ai parlamentari della Camera e del Senato si aggiungono gli stipendi dei 12 mila dipendenti statali che lavorano nel settore legislativo pubblico: portaborse, stenografi, consulenti, segretarie particolari ed altro. Una cifra astronomica!
E infine, perché in Italia deve devono sussistere due sinistre, due centri, due destre con rispettivi satelliti? Sarebbe opportuno che i due schieramenti più votati – come si fa in Francia – si rafforzassero in secondo turno per stabilire chi debba guidare la “diligenza” governativa. Sparirebbero di colpo: leghe, nostalgici, estremisti, radicali, “ciccioline” e “lussurie”.
Speriamo che Romano Prodi – come ha promesso – vari al più presto provvedimenti per ridurre gli eccessivi costi della politica.
Autore : Gino Alabiso
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