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notizia del 30/04/2011 messa in rete alle 21:48:15
Un egoismo che la Chiesa tarda a condannare
Nella preghiera dei fedeli della Domenica delle Palme c’è una frase che fa meditare. Ma sono parole, parole, parole: mancano i fatti. La cosa più grave è che si è coscienti del grave peccato di omissione ma si cerca di rimediare con delle pezze assolutamente insufficienti. Non può bastare una semplice enunciazione di un principio senza tradurlo nella realtà dei fatti. La frase incriminata è la seguente:” Nei nostri paesi e nelle nostre città arrivano uomini e donne in cerca di pane e di un futuro migliore. Alcuni di essi si lasciano alle spalle soprusi e miseria. Dio non permettere che vengano respinti sulla base di pregiudizi”. E’ la fotografia della tragedia degli emigranti che a migliaia scappano da guerre, da distruzioni, dalla fame, da persecuzioni, dalla miseria. Partono come disperati, dall’Eritrea, dalla Somalia, dall’Etiopia (ex colonie italiane!), dal centro Africa e ora anche dal Nord Africa in fermento. Scappano perfino da quella Libia (anch’essa ex colonia italiana) che da quarant’anni giaceva sotto il tallone di un dittatore sanguinoso col quale noi abbiamo avuto intense relazioni economiche ed al quale il nostro Capo del Governo ha perfino baciato la mano umiliando l’intero popolo italiano. La gran parte di questi disgraziati alla ricerca di un tozzo di pane e di libertà, sfidando le ire di un mare in tempesta, sbarcavano nell’isola più vicina: Lampedusa. Molti di loro nella traversata ci hanno rimesso la vita e il mare è diventato la loro tomba.
Da alcuni anni a questa parte il governo è condizionato dall’infausta presenza della Lega Nord che verso gli emigranti mantiene un disprezzo nien’affatto cristiano. Dimenticando che nel secolo scorso decine di milioni di italiani hanno invaso gli Stati Uniti, l’America del Sud, la Svizzera, il Belgio, La Francia e la Germania ed altrove, i dirigenti e soci leghisti non vogliono sentirne di accoglierli amorevolmente e il loro capo con la sua voce roca e con una frase poco pulita ha detto chiaramente che bisogna cacciarli via. E finora la gran parte degli emigranti è stata collocata nel sud ed io aspetto ancora di sapere dove e in quali città del Nord saranno collocati almeno una parte degli emigranti. I leghisti non li vogliono a casa loro. E’ da cristiani tutto questo? Assolutamente no. Certo anche in Italia manca il lavoro e diventa un problema venire incontro anche a tanti emigranti e una certa regolamentazione del problema diventa necessaria. Però è sotto gli occhi di tutti che molti problemi potrebbero essere risolti con una più equa ripartizione del poco lavoro che c’è in Italia. Presso alcune aziende si ricorre ad un numero eccezionale di straordinari che costringono gli operai a turni bestiali di sedici ore ed oltre. Le scene cui ci ha fatto assistere la stessa televisione sull’isola di Lampedusa sono semplicemente raccapriccianti. E quando il governo italiano ha costretto i barconi a tornare indietro senza neppure investigare se qualcuno aveva il diritto di asilo ha commesso un orribile delitto contro il diritto universale sancito dalla carta dell’Onu.
E disgraziatamente ci sono non pochi italiani che, facendosi guidare da un insano egoismo, non se ne rendono conto. Se devo essere sincero io da anni aspetto una doverosa presa di posizione da parte della Chiesa. Non possono bastare le lacrimevoli e commoventi dichiarazioni come quella della preghiera dei fedeli: si impone un preciso atto di condanna. Un solenne ed esplicito atto di accusa contro il governo e contro l’Europa tutta è venuto fuori dall’ottimo cardinale Tettamanzi arcivescovo di Milano e qualche timido atto di protesta è venuto anche da certa stampa cattolica. E’ un buon segno.
Quando un governo si rende reo di atti di dubbia moralità, quando viola le leggi internazionali e perseguita indiscriminatamente tutti gli emigranti, deve prendere posizione e condannare esplicitamente chi agisce contro i principi cristiani. Non può prevalere la paura della minacciata rescissione del Concordato minacciata dalla Lega. D’altra parte quel Concordato fa a pugni con la dichiarazione conciliare che la Chiesa avrebbe rinunziato a tutti i privilegi che una qualsiasi autorità civile avesse voluto concederle.
Autore : Antonio Corsello
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