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notizia del 11/10/2008 messa in rete alle 21:20:45
Libertà di pensiero
Per molto tempo ho temuto che il Corriere non volesse pubblicare il mio articolo dal titolo “Il trionfo dell’ignoranza”. Fortunatamente le mie perplessità erano senza fondamento: il Corriere di Gela quell’articolo l’ha pubblicato. Coraggiosamente. E questo gli fa onore.
Ho sempre pensato che la stampa, tutta la stampa, ha l’altissima funzione non solo di diffondere notizie, ma principalmente quella di diffondere la cultura e, se è necessario, andando anche contro corrente.
Qualcuno mi rimprovera di essere monotematico nei miei articoli. Non lo nego affatto, anzi dichiaro che ognuno deve cimentarsi nelle questioni in cui ha o crede di avere specifica competenza. E non credo che oggi ci siano argomenti più interessanti di quello che riguarda la necessaria riforma della Chiesa Cattolica e più ancora di altre religioni.
Io non saprei scrivere un solo articolo come quelli che scrive Nello Lombardo, mentre mi trovo a mio agio su temi religiosi o morali, ma alla mia tarda età sento una fortissima delusione per non aver potuto confrontare in un pubblico dibattito le mie idee con chi non le condivide.
La storia, anche recente, ha ampiamente documentato che certe teorie che in un dato periodo scandalizzavano il pubblico, alla distanza di tempo e magari di secoli sono state rivalutate ed accettate. E’ di appena pochi mesi fa la notizia che la Chiesa d’Inghilterra ha dovuto chiedere scusa a Darwin per avere osteggiato e condannato le sue idee.
La stessa Chiesa non ha ancora adempiuto al suo dovere di chiedere scusa a Thomson per avere condannato la sua teoria di stabilire in centosettanta milioni di anni la vita della terra, contro i seimila desunti dalla Bibbia. Lo stesso S. Giovanni Bosco nel suo libro “La storia sacra” ha stabilito in seimila anni la vita dell’universo desumendoli da una lettura semplicistica della Bibbia. Alcuni anni fa un po’ tutta la stampa ha esaltato il “gesto coraggioso” di papa Giovanni Paolo II che ha chiesto scusa per l’increscioso episodio della condanna di Galileo Galilei. Un gesto nient’affatto coraggioso e del tutto inutile dal momento che la scienza e la storia già da secoli avevano emanato la loro inappellabile condanna.
Ora siamo in attesa di molte altre doverose richieste di scusa e di conseguente cambio di rotta. Riguardano nomi, eventi e istituzioni volutamente caduti in oblio: I Valdesi, la notte di S. Bartolomeo, La Santa (!?) Inquisizione, il Santo (!?) Uffizio, la negazione della libertà di coscienza e di religione da parte di Pio IX e di Pio X, i referendum contro il divorzio e l’aborto, l’ostinata guerra contro gli omosessuali, Copernico, Rosmini, Don Milani, Mons. Romero, Haering, Schillebeek, Hans Kung, Boff, la teologia della liberazione etc. Sull’intera storia della Chiesa non abbiamo il diritto di stendere un velo pietoso. Possiamo pure esaltarne gli innegabili meriti, ma abbiamo anche il dovere di rilevarne gli altrettanto innegabili demeriti.
Dal 5 Ottobre la Rai ha dato vita ad un evento eccezionale: la lettura ininterrotta della Bibbia giorno e notte da parte di Cattolici, Ortodossi, Protestanti ed Ebrei. Zeffirelli ha dichiarato che quella lettura non è del tutto utile perché la Bibbia ha bisogno di spiegazioni. No,no: la Bibbia non ha bisogno di spiegazioni, ma di correzioni e di molte correzioni. Non tutta la Bibbia è parola di Dio. Senza dubbio ci sono nella Bibbia pagine bellissime, meravigliose e spiritualmente elevate. Ma ci sono in essa anche passi inaccettabili dalla sana ragione e dal comune buonsenso. Se n’erano accorti molto bene perfino i Padri del Concilio Vaticano II che avrebbero voluto restringere il concetto della Divina Ispirazione alle sole verità salvifiche.
L’innovazione non poté aver luogo per l’anacronistica opposizione di uno sparuto numero di vescovi che condizionarono il comportamento di Paolo VI. Papa Benedetto XVI ha dato inizio alla lettura della Bibbia leggendo il passo della Genesi dove si racconta la creazione di Adamo, un passo che contrasta con la Santità e la Sapienza di Dio, il quale pur sapendo in anticipo che Adamo avrebbe peccato volle metterlo ugualmente alla prova.
La storia dell’umanità comincia con un inspiegabile capriccio di Dio e con un ingiusto castigo per gli incolpevoli discendenti di Adamo che quel peccato non l’hanno commesso. E questo contrasta con la Giustizia di Dio che è e deve essere infinita. Iddio il mondo l’ha creato così com’è, né noi abbiamo il diritto e le capacità di giudicare l’operato di Dio e tantomeno quello di criticarlo. Spesso mi chiedo a cosa volesse alludere Gesù quando parlò delle remissione dei peccati. Io penso che volesse alludere ai peccati che commettiamo quotidianamente, non certamente al peccato originale che non esiste. Inoltre Dio voleva l’uomo felice e lo pose in un fantomatico Paradiso Terrestre dotandolo dell’immortalità e della grazia santificante. Ma poi si è fatto vanificare i suoi divini disegni dal demonio, sua creatura. Ed anche questo è inaccettabile. Roberto Benigni ha letto quel passo di Genesi 6,1 nel quale si racconta che gli angeli si innamorarono delle donne più belle, le sposarono e dalla loro unione sono nati “ i giganti, eroi dell’antichità”. Gli angeli che si materializzano e sposano le donne “che più loro piacquero”. Una mostruosità incredibile! Sarei curioso di sapere se, continuando a leggere le non poche stupidità pur contenute nella Bibbia, si avrà ancora il coraggio di definirle “parola di Dio. A che serve leggere la Bibbia se non la si capisce o non la si può accettare?
Autore : Antonio Corsello
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