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Corriere di Gela | Il Sacrificio di Isacco, favola di un orribile delitto
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notizia del 21/02/2003 messa in rete alle 21:12:22
Il Sacrificio di Isacco, favola di un orribile delitto

Sono ormai abbastanza avanzato negli anni e sempre più mi convinco che il più grande nemico dell’uomo è la stupidità che gli è congenita. E’ innegabile che l’intelligenza dell’uomo lo ha portato a meravigliose scoperte e progressi nel campo scientifico e tecnico, ma è altrettanto vero che la storia dell’umanità intera è costellata da immense disgrazie dovute alla sua stupidità. E, purtroppo, non è molto agevole il compito di chi vorrebbe indurre gli altri a riconoscere i disastrosi effetti della loro stupidità.
Si sta per concludere per i mussulmani (cui voglio un gran bene come miei cari fratelli) il mese sacro della Ramadan e si conclude con la festa del sacrificio, una festa che vuole ricordare l’assurdo tentato sacrificio di Isacco da parte di Abramo. E’ incredibile come miliardi di credenti possano accettare supinamente quel racconto-favola della Bibbia senza avvertirne l’intrinseca assurdità. Mi viene quasi da insuperbirmi quando sono costretto a rilevare negli altri un’ottusità così evidente. Possibile che musulmani, cristiani, ebrei non riescano a capire che il racconto biblico, così come ci è stato trasmesso, è un insulto alla sapienza di Dio ed alla sua santità? E’ proprio vero che non è Dio che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma è stato l’uomo a crearsi un Dio a sua immagine e somiglianza. Le frequenti ire di Dio, i suoi inspiegabili capricci sono un riflesso delle ire e dei capricci dell’uomo.
Troppe volte Dio nella Bibbia è ingiusto, capriccioso, insensibile, poco santo, incapace. A giustificare l’assurdo e inconcepibile gesto di Abramo, tutti i sapientoni dicono che Dio ha chiesto questo estremo sacrificio ad Abramo per mettere alla prova la sua fede, quella fede che l’ha fatto diventare il padre dei credenti. Ma così dicendo non si accorgono che offendono la infinita sapienza di Dio, il quale, conoscendo il futuro, non ha alcun bisogno di nessuna prova per sapere quello che già sa.

Eppoi, Iddio santissimo, come poteva chiedere ad Abramo di compiere questo orrendo delitto? Non io, ma la stessa Chiesa insegna che se qualcuno vuole commettere un peccato, ma non riesce a compierlo perchè qualcuno o qualcosa glielo impedisce, il peccato lo commette ugualmente con la sola intenzione. Ed Abramo l’orribile peccato l’ha commesso perchè il figlio lo stava uccidendo sul serio. Altrimenti come si fa a portarlo come esempio della sua eccezionale fede.
Già aveva fatto un primo grosso sacrificio abbandonando la sua terra perchè gliel’aveva imposto Dio. Ora quest’altra terribile prova. La verità è che il racconto biblico non è altro che una favola nient’affatto edificante.
Trovatemi un solo cretino che sia disposto ad imitare il cattivo esempio di Abramo ora, ai primordi del tremila. E che forse il Dio di tremila anni fa era diverso da quello d’ora?

A conferma di quanto ho sopra esposto, mi è stato segnalato (ma io non l’ho potuto verificare personalmente) un articolo apparso sul giornale “La Repubblica” a firma dei più esperti rabbini di Gerusalemme nel quale si ipotizza che Abramo forse non è mai esistito. Crollerebbe così l’intero castello fantastico dei racconti biblici e conseguentemente verrebbero a cadere tutte quelle fedi che su di esso sono fondate. In questi ultimi tempi è molto di moda un movimento ecumenico che auspica una conciliazione ed una specie di fusione (o confusione) delle cosiddette tre religioni monoteiste (cristiani, musulmani, ebrei). Questo nobile obiettivo potrà essere raggiunto solo ad una condizione e cioè con l’azzeramento delle tre stesse religioni.
Proprio così: si deve ripartire da zero, e cioè col convincimento che queste illustri religioni son fondate su falsi dogmi. E’ duro da accettare, ma è la verità.
Ai miei fratelli musulmani, che si gloriano di essere anche loro figli di A-bramo e che celebrano con grande solennità un avvenimento che non c’è mai stato, vorrei amabilmente chiedere di mettere in moto la sana ragione, della quale anche essi sono altamente dotati. Ebbene, è proprio questa ragione che si rifiuta di accettare tutte queste assurde favole. Dire queste cose oggi risulta forse dissacrante, ma il tempo non passa invano perchè è galantuomo e farà piazza pulita di tanti tabù che affliggono l’umanità.


Autore : Antonio Corsello

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