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notizia del 21/02/2003 messa in rete alle 21:10:56
Un nuovo cammino per la città di Gela
Gela presenta un sempre crescente degrado ambientale sia per l’inquinamento industriale ed atmosferico, e sia per le tante costruzioni abusive, a ciò si aggiunge un quadro sociale desolante e atteggiamenti arroganti e malavitosi.
E’ scandaloso vedere tante zone della città deturpate e tante bellezze paesaggistiche oscurate da costruzioni prive di armonia architettonica.
Valorizzare il passato dicono gli esperti è un diritto-dovere di ogni abitante, così come molti studiosi e archeologi sostengono che salvaguardare tracce di antica civiltà è dovere dell’uomo contemporaneo.
Purtroppo nella nostra città questi concetti sono scarsamente adottati ed applicati.
Constatiamo, che, malgrado i tanti incontri culturali e Gela vanta ben “otto premi letterari” organizzati da vari organismi associativi e pubbliche istituzioni, nonché la presenza massiccia di numerose scuole pubbliche e private, non si riesce a tirare fuori questa città dal baratro in cui un manipolo di delinquenti l’hanno cacciata. Ebbene, malgrado i turbolenti atti vandalici e sconsiderati che si susseguono giornalmente con vari incendi di automobili, scippi, droga, e malavita organizzata, la nostra città potrebbe riscattarsi con la forza di tutte le componenti sociali per riappropriarsi di quella serenità e dignità di cui andava fiera un tempo.
Di fronte a tanto sfascio, non serve gettare la spugna, bisogna proprio in queste circostanze coalizzarsi ed incrementare fortemente gli interventi sul piano del lavoro e sul controllo del territorio, ed avere una politica più incisiva e meno personalistica, se si vuole quella crescita civica e dignitosa di cui un popolo va orgoglioso.
Di fronte a questi avvenimenti malavitosi e alla modernizzazione globale che stiamo vivendo ci chiediamo se ancora sussistono per Gela condizioni per un nuovo cammino, verso prospettive migliori, dove le nuove generazioni possano operare dignitosamente nel tessuto sociale con serenità e senza paura, e che la nostra città possa riavere lustro e prestigio come lo ebbe in passato.
Non dimentichiamo che a Gela dimorò per qualche anno il grande Eschilo del quale certamente avrà scritto alcune delle sue tragedie, come non dimentichiamo che Gela ospitò il Nobel Salvatore Quasimodo, oltre averlo avuto da fanciullo, nel 1964 quando ricevette il Sileno d’oro, premio prestigioso ideato dal compianto poeta Serafino Lo Piano.
Tanti altri personaggi della cultura nazionale furono nella nostra città come Ercole Patti, Leonardo Sciascia, Renato Guttuso, Ignazio Buttitta, e poi nel 1996 lo scrittore giornalista Sergio Zavoli anch’egli premiato, i quali sono rimasti affascinati dal paesaggio mediterraneo e dall’accoglienza dei gelesi.
A Gela si sono svolti molti incontri culturali di alto livello con i suoi intellettuali che all’epoca nutrivano speranze ardite di sviluppo culturale e socio-economico.
Ancora oggi altri uomini di cultura, spinti dallo stesso spirito di fervore e di speranza, si adoperano nella realizzazione di manifestazioni culturali di grande prestigio. Tutto questo dovrebbe favorire quello sviluppo sociale che occorre per una città così tanto sfortunata, invece ogni cosa sembra inabissarsi in quel mare-magnum dello sfascio morale quale è piombata la società moderna.
Auguriamo a questo punto, che Gela torni presto a riacquistatre la serenità di “quell’antico paese” in cui si rallegrava per le strade (sicure da scippi e malintenzionati) al simpatico richiamo dei tanti artigiani sparsi lungo “a strata ranni” con il loro quotidiano lavoro.
Autore : Renzo Guglielmino
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