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notizia del 30/08/2003 messa in rete alle 21:08:10
Quante cose strane accadono in città
Insegne stradali. Sulla Catania-Gela, immediatamente prima del famigerato Centro Direzionale Agip (una vergogna, un tradimento delle attese di Gela ed un inutile spreco del pubblico denaro), è stato apposto un cartello, per chi viene da Catania, che gli dice: “Tu che stai venendo da Catania, se vuoi ritornare a Catania devi fare inversione di marcia”. Una trovata veramente geniale, non c’è che dire.Pubblicità. Alcuni anni fa, per parecchi mesi, sono stato bombardato alla radio da questa reclame: “Ricorda un nome che non si dimentica: Manetti Roberts”. Ho scritto alla società interessata chiedendo che bisogno c’era di ricordare un nome che non si dimentica. Solo dopo alcuni mesi la reclame è scomparsa dalla radio.
Insegne. Passo da alcuni anni per Via Butera e non sono mai riuscito a leggere un’insegna di un negozio scritta in inglese-americano.
Conseguentemente non ho mai capito cosa si vende in quel negozio. Anche in via Cairoli c’era un’insegna indecifrabile. Diceva Essecution? Essention? Non m’ho mai saputo. Forse vogliono stuzzicare la mia curiosità? In questo caso il cretino sono io. Non credo comunque che si possa giustificare la mania esterofila di troppi italiani che preferiscono il “barber shop” al bel salone di una volta, il coiffeur al parrucchiere e tanti altri nomi più o meno strambi. La bella lingua di Dante, Petrarca, Manzoni e di tanti altri scrittori è in declino. Non è un delitto?
Luci e strade: Da poco tempo i sapientoni che ci governano hanno stabilito che le luci delle macchine vanno accese anche di giorno nelle autostrade e nelle strade a scorrimento veloce. Uno spreco assolutamente inutile e inspiegabile. Sembra uno scherzo, ma sono miliardi che si sprecano inutilmente. Senza contare le multe irrogate ai trasgressori. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole…
E a proposito, ci sono le strade a scorrimento veloce. Che senso hanno, dal momento che il limite di velocità resta a 90 km all’ora? Un limite che non osserva nessuno e la polizia chiude gli occhi…
Autore : Antonio Corsello
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